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 2024  settembre 02 Lunedì calendario

Crescono in borsa i produttori di farmaci anti-obesità

Mentre le big tech hanno imperversato in lungo e in largo tra le storie di copertina di Wall Street, sottotraccia sulla Borsa newyorkese si sta facendo largo un nuovo «peso massimo». Parliamo di Eli Lilly, azienda farmaceutica la cui mission è trasformare la scienza in guarigione al fine di migliorare la vita delle persone in tutto il mondo. Da inizio anno il titolo Eli Lilly ha già messo a segno un rally del 65% circa, a velocità più che tripla rispetto al mercato e avvicinando la soglia dei mille miliardi di capitalizzazione di mercato, traguardo mai raggiunto da un titolo pharma e soglia oltre la quale ci sono solo sei big tech e da poco anche la Berkshire di Warren Buffett. Tra gli analisti che seguono il titolo Eli Lilly fioccano le raccomandazioni d’acquisto e l’ultima a esprimersi è stata Morgan Stanley che vede l’azione spingersi fino a 1.106 dollari, oltre il 16% sopra i livelli attuali.
Il colosso di Indianapolis, fondato nel 1876 dall’omonimo colonnello e chimico farmaceutico, nel ’900 è stato un pioniere della produzione su larga scala della penicillina e a fine secolo lanciò l’antidepressivo Prozac; adesso sta puntando con decisione sul nuovo farmaco Zepbound per il trattamento dell’obesità che sul finire dello scorso anno ha ottenuto il semaforo verde della Food and Drug Administration (Fda). Una nuova frontiera che sta riscontrando un successo così intenso per questi farmaci che né Eli Lilly né la concorrente Novo Nordisk con il farmaco
Ozempic sono in grado di produrre abbastanza per soddisfare la crescente domanda. Considerando solo nel secondo trimestre di quest’anno, Zepbound ha generato entrate per oltre 1,2 miliardi di dollari, rendendolo un farmaco di successo. Sia Lilly che la danese Novo Nordisk stanno effettuando enormi investimenti nella costruzione di nuovi impianti di produzione nell’intento di sbloccare la domanda intrappolata il più rapidamente possibile. Nell’ottica di aumentare la platea dei potenziali pazienti, Eli Lilly nei giorni scorsi ha lanciato anche un’offensiva sul prezzo, proponendo flaconcini monodose di Zepbound da 2,5 mg e 5 mg a metà prezzo attraverso il suo portale online, LillyDirect. Una mossa che non ha mancato di sollevare polemiche, anche a livello politico, con l’accusa alla società di voler massimizzare i profitti senza guardare ai migliori interessi dei pazienti.
Il principale concorrente di Eli Lilly è Novo Nordisk che sotto la guida del ceo Lars Fruergaard Jorgensen ha segnato una enorme crescita sotto la spinta anche dei farmaci Ozempic e Wegovy che agiscono imitando un ormone che aiuta a regolare l’appetito, facendo sentire i pazienti sazi più a lungo. Un’altra azienda danese sta facendo scalpore in Borsa. Si tratta di Zealand Pharma che ha visto le sue azioni aumentare di oltre l’800% da quando il medico Adam Steensberg ha rilevato le redini della società nel 2022. Steensberg si è concentrato proprio sullo sviluppo di un trattamento per l’obesità che permetta di competere con i farmaci di successo di Novo e Eli Lilly, sottolineando comunque i limiti di questi farmaci che da soli non possono risolvere la crisi globale dell’obesità, un problema complesso «che richiede cambiamenti dello stile di vita, un migliore accesso all’assistenza sanitaria e cambiamenti sistemici nell’industria alimentare».