Avvenire, 1 settembre 2024
L’assassino di Sharon Verzeni: «Mi ha chiesto: perché?»
Sharon «aveva le cuffiette e guardava le stelle in cielo» l’istante prima di morire. «Perché, perché?», sono state le sue ultime parole rivolte ad un assassino che non conosceva. Quel Moussa Sangare che era uscito di casa quella notte con l’ossessione, parole sue, di accoltellare qualcuno. E che, prima di sferrare la prima coltellata, «puntando al cuore», le ha rivolto la parola: «Scusa per quello che ti sto per fare». È quanto riferito dallo stesso 31enne nell’interrogatorio dell’altra notte, davanti agli inquirenti, al termine del quale è stato fermato per omicidio premeditato aggravato dai futili motivi.