Avvenire, 1 settembre 2024
Sull’amore
Fall in love, tomber amoureux: la lingua inglese e la francese impiegano verbi di caduta per la condizione amorosa. La caduta comporta perdita di equilibrio e un abbassamento. La lingua italiana dice: innamorarsi.
La preposizione “in” esprime l’ingresso in una condizione nuova e separata. Il napoletano che sostituisce il verbo amare con «te voglio bene», concorda però con l’avvio del sentimento: me songo nnammurato. ’O surdato nnammurato grida a tutta forza: «Oi vita, oi vita mia». Anche l’amore risente delle epoche. In questa si manifesta una prudenza: ci si incontra dopo essersi valutati attraverso siti specializzati. Si procede a un primo approccio col rituale di un appuntamento in un bar. I più arditi azzardano una rischiosa cena, scrutandosi le rispettive bocche intente alla masticazione. L’intensità si manifesta unilateralmente con il disturbo della gelosia, pretesa di diritto all’esclusiva. Degenera in persecuzione e furia micidiale di possesso. In questi casi è adatto il verbo cadere: precipitosamente in fondo a un’ossessione. Mi piace l’italiano innamorarsi. Non indica la velocità, se lentamente o al volo. Annuncia l’avvio di un percorso, una partenza che sorprende chi fino a un’ora prima non sapeva d’intraprendere un viaggio.
Eppure, eccola pronta la persona, con gli affiorati sintomi dell’entusiasmante subbuglio.