il Fatto Quotidiano, 1 settembre 2024
Il debutto in F1 di Kimi Antonelli
Fatte le debite proporzioni, è come se il Barcellona avesse arruolato un ragazzo di 18 anni per sostituire Leo Messi. Lo sbarco del bolognese Kimi Antonelli in Formula 1, nella Mercedes di Toto Wolff, che già intravide in lui un bel futuro quando era appena dodicenne, è prenotato per il 2025. Il debutto avverrà quasi sicuramente in Messico e il circuito ritrova un pilota italiano dopo tre stagioni: mancava dal 2021, quando si congedò Giovinazzi. Anche questa, tutto sommato, è una stranezza: per un paese dove nel sangue scorre la cultura dell’auto, è inspiegabile l’assenza di campioni di primissimo livello. L’esatto contrario delle moto: quando si raddoppiano le ruote, accade qualcosa.
Antonelli sostituirà Hamilton, in Ferrari dal 2025. Farà coppia con il britannico George Russell e nonostante la giovanissima età, c’è chi ha fatto meglio di lui: Verstappen e Stroll lo precedono in questa speciale classifica. Kimi ha compiuto 18 anni il 25 agosto, arriva dalla Formula 2 ed è stato campione europeo di kart nella categoria OK nel 2020 e nel 2021. È figlio d’arte: il papà, Marco, è un pilota, proprietario del team AKM Motorsport, scuderia impegnata in diversi campionati GT. L’apparizione in un film del 2016, Veloce come il vento, dedicato alla vita dell’ex pilota di rally Carlo Capone, talento che negli anni Ottanta divenne famoso per il suo coraggio, è stato profetico. Se ti prende la Mercedes per sostituire un fuoriclasse capace di vincere sette titoli mondiali come Hamilton, significa che possiedi doti particolari.
Kimi ha iniziato a guidare i kart e poi le auto mentre i suoi coetanei usavano ancora la pista con le macchinine. Ha saltato la dimensione del gioco per fare subito sul serio: l’esordio nelle gare avvenne che aveva appena 8 anni. Ha trovato in famiglia e nell’attività del padre l’habitat giusto per sviluppare le sue doti, ma se non avesse posseduto qualcosa di particolare, contesto e risorse non sarebbero stati sufficienti. L’occhio di falco di un personaggio come Toto Wolff è il miglior semaforo verde possibile.
Un test a Imola è stato l’esame di laurea superato da Kimi: gli è valso il contratto con la Mercedes. Ha scelto il numero 12, un simbolo: accompagnò la carriera di Ayrton Senna, idolo di Kimi, in 64 Gran Premi. Antonelli ha partecipato alle libere di Monza venerdì, nell’ambito delle sessioni obbligatorie riservate ai debuttanti. Non è andata benissimo: dopo un ottimo tempo nel primo giro, al quinto il fianco destro della sua W15 si è schiantato conto le barriere della curva Parabolica. “Ho spinto un po’ troppo”, il suo commento. Ci sta: vuoi mettere la tensione? In ogni caso, un segnale positivo: il ragazzo ha coraggio.
In Italia, questa storia ha rievocato la grandezza di Alberto Ascari, campione del mondo nel 1952 e 1953. Siamo alle solite: calma e gesso, parliamo di un ragazzo di 18 anni che non ha ancora preso la patente. In un’intervista a Sky ha detto: “Vorrei vincere un Gp già nel 2025, ma so che devo crescere giorno per giorno e fare esperienza. Devo controllare le emozioni: non ho dormito prima delle prove di Monza e prima di questo annuncio”.
Parafrasando Francesco De Gregori e La leva calcistica della classe ’68, “un pilota lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia. Il ragazzo si farà”.