il Giornale, 1 settembre 2024
Ritratto di Kimi Antonelli, pilota
Per la prima volta da Ivan Capelli nel 1991, un pilota italiano entra in F1 dalla porta principale. All’epoca fu una Ferrari diventata trattore, Prost dixit, oggi è la Mercedes che tutto è tranne un trattore. Per la prima volta nella storia del nostro motorismo arriva in F1 un bambino di undici anni di enorme talento messo sotto contratto e allenato, istruito, educato e protetto da un grande team per i successivi 7 anni. Kimi Antonelli è tutto questo: una splendida storia di sport, mamma Veronica e papà Marco sessantenne ex pilota ora proprietario di un team Gt; la famiglia Minardi che scopre il piccolo e lo propone prima alla Ferrari, nel 2017, però il management dell’epoca dice no perché lo sponsor era ancora tabaccaio e non va bene «ma deve solo correre mica fumare» gli fanno notare, niente da fare, e così arriva Toto Wolff che, se la Mercedes non è un trattore lui e tutto tranne che un fesso, mette il bambino sotto contratto. Et voilà, seguito e protetto da Mercedes vince più o meno tutto nelle formule minori. E ora siamo qui, con il piccolo diventato pochi giorni fa diciottenne che dalla stagione 2025 prenderà il posto di re Hamilton. Kimi dice di aver scelto «il 12 sulla monoposto perché agli inizi era quello di Senna» suo idolo. La verità è che avrebbe dovuto prendere qualche vecchio numero di Lewis, visto che la sua storia, fin qui, sembra la fotocopia di quella di baby Hamilton ai tempi della McLaren e di boss Ron Dennis che gli fece da secondo padre. Quando l’inglese esordì in F1, stagione 2007, pronti e via alla prima gara mise in difficoltà Alonso campione del mondo in carica e suo compagno e poco dopo andò in testa al campionato. Per ora Kimi pronti e via è andato a sbattere dopo aver fatto tempi velocissimi in quella mangiata di giri in cui è rimasto in pista e «sono stato troppo aggressivo e ho già imparato la lezione» dice. Wolff, guardandolo come si guarda un figlio ha detto di aver pensato a lui come sostituto di Hamilton 5 minuti dopo aver saputo che Lewis sarebbe andato alla Ferrari». Bolognese di Casalecchio, studente all’istituto tecnico, Kimi prima dice «impossibile sostituire Lewis, non guardatemi così, l’errore di venerdì lo dimostra» e poi butta lì con leggerezza che «l’obiettivo è riportare l’Italia ad alti livelli in F1 e» perché no, «provare a vincere già nel 2025». Habemus italiano in F1. Tre anni dopo Giovinazzi in Alfa Sauber. Ma quella era tutto tranne che una porta principale.*(...) Chi da ieri ha ripreso a sognare alla grande è Kimi Antonelli che non ha dormito per due notti, prima pensando alle FP1 di venerdì, finite malissimo e poi pensando all’ufficialità dell’ingaggio arrivata di prima mattina. Realizzato il sogno di diventare pilota Mercedes, adesso ne ha già un altro tra le mani. Vuole vincere la prima gara: «Spero già il prossimo anno – ha detto a Sky – Sarebbe veramente un sogno. Non sarà facile perché il livello è altissimo e avrò tantissimo da imparare ma sarà quello l’obiettivo. Un sogno ancora più grande sarà diventare campione del mondo». Intanto chiede di vederlo solo per quello che è: «Io voglio essere visto come il nuovo Kimi Antonelli. Credo che rimpiazzare Lewis Hamilton non sia possibile perché lui è una figura talmente grande nello sport, è riuscito ad ottenere tanti risultati nello sport, che credo non sia giusto essere considerato il rimpiazzo di Hamilton. Io voglio essere visto come Kimi Antonelli, un nuovo pilota italiano che correrà per Mercedes nel 2025. Non vedo l’ora di correre con la bandiera italiana e l’obiettivo è riportare l’Italia ad alti livelli nella Formula 1». Tra un anno gli italiani dovranno scegliere tra lui e la Ferrari. E potrebbe anche essere un bell’imbarazzo.