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 2024  settembre 01 Domenica calendario

I commenti del pubblico sui film di Venezia

C’è una parete dietro al Palazzo del cinema dove gli spettatori (ma anche gli addetti ai lavori, in piena notte, per non farsi vedere) si sfogano e dicono la loro opinione sui film della Mostra su fogli con l’intestazione «Ridateci i soldi». Angelina Jolie, nei panni della Callas, pare non aver convinto molti spettatori. Il capolavoro, una recensione in due parole, è «Angelina Jolisse», sfrontato paragone tra l’attrice, che ha cantato davvero in Maria, e le meteore Jalisse, vincitori di un festival di Sanremo e poi spariti nel nulla. Qualcuno aggiunge: «Angelina impara a cantare al Karaoke!». Un feticista chiede foto dei piedi della Jolie, del malleolo (giuro) di Favino e della caviglia della Rohrwacher. La serie tv Leopardi è stata variamente commentata. Qualcuno non ha capito perché fosse così lunga: «Non era meglio farne una serie tv?». Ma lo è... Accanto un altro commento: «Non vedevo l’ora che Leopardi morisse». In quanto al thriller erotico Babygirl con Nicole Kidman, in molti si sono fatti delle risate: «Commedia più divertente del decennio. Peccato che dovrebbe essere un dramma erotico». E ancora: «Se l’avesse diretto Tinto Brass sarebbe stato un capolavoro». Qualcuno si chiede: «Ma Favino non va mai in pensione? Pierfrancesco riposati, almeno». Qualcun altro nota: «Le attrici sono
tutte rifatte». E qui torniamo alla Jolie: «Inconcepibile assoldare un’attrice con il volto completamente rifatto per interpretare Maria Callas». Ancora e sempre Angelina (foto): «Al suo arrivo la Jolie indossava un impermeabile lungo e pesante (34°). Sul red carpet aveva un coprispalle di pelliccia. Cosa indosserà se dovrà ritirare un premio?». Mazzate per Tim Burton, regista del film d’apertura Beetlejuice Beetlejuice con cast stellare: «Jenny Ortega meritava di stare su Scream 7». Messaggio per Tim: «La povertà di idee non si riscatta con una megaproduzione». Il regista Luis Ortega ha fatto un film, El Jockey, con un fantino tra i protagonisti. Inevitabile la recensione: «Caro Luis Ortega, impara dal tuo film e datti all’ippica». Non è piaciuto Diciannove di Giovanni Tortorici, produzione di Luca Guadagnino: «Diciannove come i minuti che poteva durare questo film. Diciannove come le volte in cui ho sperato che la dolce morte mi cogliesse, seguendo gli auspici del film. Diciannove come i gin tonic che ha selezionato questo film».