il Fatto Quotidiano, 31 agosto 2024
La truffatrice Sorokin ora fa l’influencer
Un servizio fotografico glamour con braccialetto elettronico alla caviglia, l’intervista a una rivista hipster in cui dichiara di “essere pronta a prendere il controllo della propria narrazione”, la promozione di un nuovo reality show basato sull’inganno. Signori e signore, Anna Sorokin alias Anna Delvey, la truffatrice più famosa del mondo, è tornata. Arrestata nel 2017 e in carcere dal 2019, dopo aver ottenuto i domiciliari a fine 2022, dal 19 agosto scorso la 33enne russo-tedesca, trapiantata in America, ha avuto dai giudici il permesso di usare nuovamente i suoi account social.
Il primo post è una carrellata di foto, un po’ a colori un po’ in bianco e nero, con Sorokin/Delvey a piedi nudi e capelli lunghi sciolti che guarda in camera tra l’annoiato e l’incazzoso. A colpire non è tanto la marca dei vestiti indossati, Reformation, un brand iper-sostenibile, made in Los Angeles, particolarmente amato dai ricchi con la coscienza un po’ sporca tra cui anche Meghan Markle, ma il braccialetto elettronico alla caviglia destra. L’ankle monitor reso glamour, a memoria, solo da Lindsay Lohan attrice dalla vita un po’ movimentata. A incorniciare il tutto, la didascalia: Sindrome di Stoccolma. Secondo la definizione online della Treccani è “un particolare stato psicologico che può interessare le vittime di un sequestro o di un abuso che, in maniera apparentemente paradossale, cominciano a nutrire sentimenti positivi verso il proprio aguzzino”. Al suo processo, nel 2019, si è scoperto che Sorokin/Delvey aveva frodato negli anni investitori, agenti immobiliari, amici, semplici conoscenti incontrati tra i circoli artistici e dell’alta società newyorchese per un totale di almeno 275.000 dollari. Tutti, secondo l’accusa, utilizzati esclusivamente per finanziare uno stile di vita sontuoso e opulento. Dopo essere stata condannata per otto dei dieci capi d’imputazione contro di lei, Anna ha scontato quasi quattro anni di prigione e dall’ottobre 2022 è agli arresti domiciliari. Pochi mesi dopo, a gennaio, organizza il Club house arrest party in cui gli ospiti donano a un’organizzazione di avvocati che lavorano pro bono. Altroché video piangenti con la tuta “grigio povero” o scaricabarile sull’assistente.
Il giorno dopo la sentenza, la donna dichiarò al New York Times: “Non mi sento colpevole, mentirei se dicessi che mi sento in colpa per qualcosa, mi dispiace la maniera in cui sono andate alcune cose, ma il fatto è che non mi sento in colpa”. Poi ha trasformato ogni udienza in una passerella, facendosi fotografare con indosso capi di Shao Yang, Michael Kors, Victoria Beckham, Yves Saint Laurent. A farla diventare famosa nel mondo fu un articolo della rivista New York del maggio 2018, firmato da Jessica Pressler, da cui poi è stata tratta la serie di successo per Netflix, prodotta da Shonda Rhimes, Inventing Anna. Secondo la Pressler, questa “è la classica storia di New York, l’outsider che arriva in città cercando di farcela”. Sorokin/Delvey per farcela è diventata amica dell’élite americana, del meglio della società di Manhattan e poi l’ha rapinata. Uno dei suoi ultimi post su Instagram (@theannadelvey) è in collaborazione con la rete televisiva Usa Network e sponsorizza un nuovo reality show, The Anonymous. Un gioco in cui bisogna manipolare, ingannare, manovrare gli altri partecipanti senza farsi scoprire. Nel video promozionale Sorokin/Delvey spiega di aver “sentito parlare di uno show che ruota attorno all’inganno… be’, potrei sapere qualcosa in merito” e suggerisce ai concorrenti di “non aver mai paura di abbellire il look o la verità, credetemi, non vi mentirei mai”. Ed è solo l’inizio.