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 2024  agosto 31 Sabato calendario

«Hai vinto 277mila euro», truffata Randi Ingerman

IL CASOBrescia – «Abbiamo vinto la causa. Presto riceverai un sacco di soldi». La modella e attrice Randi Ingerman è stata vittima di una truffa. Organizzata dalla sua avvocata. La persona che avrebbe dovuto tutelare i suoi interessi e di cui lei si fidava. La legale Serena Grassi adesso dovrà fronteggiare le accuse di patrocinio infedele e di falso. L’avvocata intentava cause per conto dell’attrice. Poi le diceva di aver vinto e di aver ricevuto un risarcimento. Ma era tutto falso. Tra queste anche una presunta sentenza nei confronti di una banca che le riconosceva 277 mila euro di risarcimento. In particolare, «nella causa instaurata contro Ubi Banca per il ristoro di danni subiti per effetto del mancato oscuramento della segnalazione dalla Centrale dei rischi di Banca d’Italia, faceva credere alla sua assistita di aver vinto la causa con 277.000 euro di risarcimento», quando invece l’aveva persa. L’altro reato dipende dalla «formazione» appunto di questa «falsa sentenza» del 2021, fatta figurare come redatta dall’allora giudice della VI sezione del Tribunale civile Adriana Cassano Cicuto. Che ora compare come parte offesa nel procedimento insieme alla giudice del tribunale del lavoro Zenaide Crispino.LA RICHIESTAL’imputata, infatti, avrebbe fatto passare le due giudici civili, ignare di tutto, come firmatarie di provvedimenti in realtà taroccati. Il procedimento è passato alla Procura di Brescia (competente su vicende nelle quali compaiano toghe del distretto giudiziario milanese). In un’altra occasione l’avvocatessa le avrebbe detto di aver presentato “un ricorso all’Inps” o anche “di essersi costituita in giudizio” contro una clinica, che aveva assistito l’attrice in passato per problemi personali.Il pm Giovanni Tedeschi ha chiesto il rinvio a giudizio della legale. Come segnalato dalla pm nelle imputazioni, l’avvocatessa in una serie di fantomatici “procedimenti civili, penali e del lavoro” avrebbe redatto cinque “provvedimenti giurisdizionali” falsi, ma molto simili ad “atti originali”. In particolare, tra il 2020 e il 2022, avrebbe creato un provvedimento di rinvio d’udienza di una causa civile, una sentenza civile con tanto di firma falsa di una giudice, un “decreto di omologa” della sezione lavoro del Tribunale milanese, anch’esso falso, come scrive il pm bresciano, e firmato all’apparenza da un altro magistrato. E poi ancora una “sentenza” del Riesame ma senza firma e un “provvedimento di fissazione di udienza” davanti alla Corte d’Appello di Venezia.Ingerman – 56 anni, nata negli Usa e residente a Milano – aveva denunciato la sua legale nel luglio del 2022. Qualche mese la Guardia di Finanza aveva effettuato anche sequestri di documenti e accertamenti informatici a carico dell’avvocatessa. Che si sarebbe, come si legge negli atti, «resa infedele ai propri doveri professionali arrecando danno alla sua assistita, facendole credere in più occasioni, anche mediante la formazione di provvedimenti giurisdizionali falsi, di aver instaurato procedure giudiziarie in suo favore, in realtà mai avviate o, seppur avviate, definite con esito diverso da quello comunicatole».
LA PAROLA AL GUP
Adesso si è arrivati alla trasmissione degli atti a Brescia e alla richiesta di processo davanti al Gup. L’udienza preliminare a carico dell’avvocatessa, 44 anni e difesa dalla legale Natalia Currò, è stata fissata dalla gup di Brescia Federica Brugnara per il 5 dicembre.Volto noto del piccolo schermo, l’attrice e modella Randi Ingerman ha raggiunto il picco di popolarità a cavallo tra anni novanta e duemila. Oggi si dice non più interessata al mondo dello spettacolo. “Tornerei in tv solo per parlare di Naked e di salute mentale”. Naked è un podcast dove Ingerman invita i suoi ospiti a mettersi a nudo insieme a lei e a parlare di benessere psicologico. Il format si snoda attraverso quattro puntate in cui si esplorano fragilità e debolezze, ma anche nuove consapevolezze e traguardi inaspettati.