la Repubblica, 31 agosto 2024
La Mercedes ripartirà da Kimi Antonelli
Monza – Occhi al cielo, ricci spettinati più del solito, mano sul fianco: «Come posso dire, è stata una giornata abbastanza intensa». Di più: un battesimo ruvido nel tempio della velocità, per Kimi Antonelli. Il rito di iniziazione alla maturità della F1, con l’esordio nelle prime libere di Monza sulla Mercedes di George Russell, dura 10 minuti per il pilota bolognese di Casalecchio, 18 anni da una settimana e senza patente per guidare in strada. Davanti ai tifosi che non vedono un italiano in F1 dal 2021 (Giovinazzi in Sauber), alla Parabolica perde il posteriore della macchina, finisce in ghiaia e sbatte col lato destro sulle barriere. Le gomme delle protezioni tremano nell’impatto, mai come la sua voce: «Scusate ragazzi», sussurra in radio mentre ai box il capo delle Frecce, Toto Wolff, si affretta a rassicurarlo («Tutto bene Kimi, tutto bene»). George, che vede la sua auto distrutta sa già cosa lo aspetta, una seconda sessione con un ritardo di una mezz’ora per riparare i danni.Non si dà pace Kimi, che esce a capo chino dall’abitacolo e va al centro medico per precauzione e poi in qualifica per la F2 (6°) dove corre arrivando direttamente dalla Formula Regional. Salta le conferenze, troppo provato, manda un video: «Le mie prime libere purtroppo sono finite abbastanza velocemente, ho spinto troppo per le condizioni che c’erano, avrei dovuto farlo progressivamente, colpa mia, ho cercato subito il limite e purtroppo sono andato a sbattere. È stato un impatto abbastanza grosso, intorno ai 52 g laterali. Ho imparato la lezione per la prossima volta. Non mi sento benissimo, torno in hotel per riposare e preparare il resto del week end. Ringrazio Mercedes per la possibilità che mi ha dato e mi scuso con loro e con George per l’incidente. Ora cercherò di concentrarmi sulla F2 e concludere un bel week end».Già per oggi è atteso l’annuncio del suo passaggio da titolare in Mercedes dal 2025 per sostituire Lewis Hamilton che andrà a Maranello. Wolff, che lo ha preso nello junior team che aveva appena 11 anni, è tutt’altro che preoccupato: «È giovane, debuttante, qui era sotto la lente di ingrandimento, da tanto non si vedeva un italiano in un top team, gli hodetto di togliersi la pressione di dosso e godersela e gliel’ho ripetuto dopo. Sappiamo quanto vale, ha velocità pura, siamo pronti a investire su di lui. Imparerà gestire la pressione, continueranno a capitare questi momenti anche l’anno prossimo. Non è una libera andata male, che non interessa a nessuno, che cambierà le cose. Preferiamo avere problemi a rallentarlo piuttosto che a renderlo più veloce, quello che abbiamo visto dopo un giro e mezzo è semplicemente sorprendente». Velocissimo (miglior tempo prima che Hamilton lo migliorasse, poco prima del botto). Troppo? «Era tranquillo e lo ero anch’io, era solo una libera, mica di un gp» dice papà Marco, 60 anni, proprietario del team AKM Motorsport dove lavora nell’hospitality anche mamma Veronica, 51, che preferisce chiamare suo figlio Andy: Andrea è il primo nome e Kimi non c’entrerebbe con Raikkonen, ultimo campione del mondo con Ferrari (2007), ma per un tocco di internazionalità per una faccia d’angelo, «un bravo ragazzo, mai richieste strane, studente impegnato» di relazioni internazionali e markenting all’Istituto Salvemini di Bologna. Del motorsport si è innamorato prestissimo coi kart, anche se mamma avrebbe preferito un altro sport: la sorellina Maggie, 9 anni, 4ªelementare e anche lei a Monza, fa ginnastica ritmica. Ognuno sceglie come ballare sul mondo.