la Repubblica, 31 agosto 2024
L’ascesa dell’Afd in Turingia
Cursdorf (Germania) – La santona ha il pranzo sul fuoco. «Se ne vada». Poi accetta di parlare. Abbiamo trovato Christa Jasinski in fondo a una valle, nascosta tra maestose foreste di abeti e faggi della Turingia. Si è rifugiata qui da anni con la famiglia, e la sua fattoria sembra rubata alle favole di Grimm. Idilliaca, lontana da tutto, piena di orti, fiori, angoli incantevoli. Ma la “Talmuehle” è famosa per un altro motivo.Su internet la pioniera delle colonie autarchiche di estrema destra propaga la sua mitologia infernale da anni. Un misto delle teorie complottiste e antisemite della setta “bio” di Anastasia. E un suo culto personalissimo, inventato dal defunto marito Alf, che sosteneva di aver incontrato un popolo che vive sotto terra, e credeva a una cospirazione internazionale di “rettiliani” – leggi: ebrei – che attenterebbe alla purezza della razza tedesca. Il culto segue la Nuova medicina germanica, che è fuorilegge e il cui nome rivela tutto.La santona ha diecimila abbonati ai suoi canali dove delira tra l’altro di “telegonia”, una tesi già sfruttata dai nazisti, che sostiene che le donne restino “macchiate” dal primo uomo con cui si accoppiano. Un modo per farle restare lontane da ebrei e stranieri.Siamo andati a scovare Jasiniski in questo cuore di tenebra della Turingia, un triangolo in cui si annida molta nuova destra estremista tedesca. Infestato da neonazi “classici”, ma anche da Reichsbuerger – autarchici che non riconoscono la Repubblica federale e rivogliono indietro la Germania dei confini del 1937 – e da veri e propri insediamenti “voelkisch”, bio-nazi che propagano la purezza della razza. La santona si dà un’aria da fatina buona, sorride al nipote treenne che la tira per la gonna e le sputa qualcosa nella mano – «la salsiccia vegana non ti piace proprio, eh», ridacchia. Soprattutto, nega di essere antisemita – «mio padre è stato imprigionato a Dachau» – di essere razzista – «il mio genero è italiano, come lei» – di diffondere teorie complottiste – «faccio tre seminari all’anno sui miei libri e su Anastasia, sono incontri spirituali» e di diffondere tesi pangermaniche – «non so neanche di cosa stia parlando».Nascondersi è parte della filosofia della nuova destra tedesca, che cerca di colonizzare le campagne svuotate dall’emigrazione in Turingia e in altre aree della Germania, per creare delle zone “pure”, sotto al radar dell’attenzione pubblica, e crescere i figli secondo il credo nazionalsocialista. Evitando teste rapate, stivaletti e mazze da baseball, cercando anzi di integrarsi perfettamente nelle comunità in cui si insediano. Mimetizzandosi.La setta di Anastasia, definita dai servizi segreti tedeschi «di estrema destra», si fonda sui dieci libri di un oscuro affarista russo, Vladimir Megre, che sostiene di aver incontrato una bambina con poteri paranormali in un bosco e di aver assorbito le sue “sagge” teorie. Tanto per dirne una, il libro fa confusione sul termine “democrazia” e lo fa derivare da “daemon”, invece che da “demos”. La democrazia come progetto satanico: questo il messaggio di Anastasia, che propaga anzitutto la purezza della razza.I seguaci delle teorie di Megre sono in rapidissimo aumento, in Germania: le colonie che ne applicano alla lettera i dettami sono decine, gli abbonati ai canali di “Anastasia” in lingua tedesca oltre 250mila. E secondo l’esperto di estremismi, Matthias Quent, la setta ha stretti rapporti con l’estrema destra, di cui condivide l’obiettivo di distruggere la democrazia.A dieci minuti di macchina dalla valle della santona, il sindaco di Cursdorf, Frank Eilhauer, ha un moto di fastidio, quando gli riveliamo che abbiamo incontrato Jasinski. Lui vuole stare tranquillo, «non spaventare i turisti», anche se il successo dell’Afd in questa parte di Germania lo addolora. «I partiti tradizionali ci hanno abbandonati, io stesso faccio fatica a portate le mie istanze a Erfurt», il capoluogo della Turingia, dove domani è atteso un picco dell’Afd al 30%. Un record storico e inquietante.E quanto questa zona della Germania sia ancora pervasa, come un fiume carsico, da un’anima nera che periodicamente riemerge, lo dimostrano un paio di episodi che lo stesso sindaco ci rivela. E li narra come se fossero accadimenti perfettamente normali per un villaggio di seicento anime.La Turingia, è appena il caso di ricordarlo, fu una regione pioniera, per i fanatici di Adolf Hitler. L’anno dopo il putsch di Monaco del 1923, quando il partito nazista era stato vietato, il partito erede di quello del Fuehrer arrivò in Turingia al governo. E il primo effetto fu che uno dei più importanti movimenti d’avanguardia, il Bauhaus, fu cacciato dalla città di Weimar. La Turingia fu anche il primo land a consentire a Hitler di tenere di nuovo discorsi in pubblico. E sparse il suo veleno fino alla presa del potere del Fuehrer a Berlino, nel 1933.A Cursdorf vive ancora un Reichsbuerger, racconta il sindaco Eilhauer, «litighiamo sempre sui confini veri della Germania», si stringe nelle spalle. A un certo punto l’estremista autarchico si è rifiutato di pagare la bolletta dell’acqua motivandola con il rifiuto di riconoscere la Repubblica. E il sindaco, tout court, gliel’ha tagliata. «Da allora paga regolarmente. Ma è innocuo, le assicuro. A parte il fatto che ogni tanto issa nel giardino la bandiera del Reich».Una fonte dei servizi della Turingia ci rivela che hanno avvertito di recente Eilhauer che una colonia di neonazisti “voelkisch” voleva rilevare un vecchio albergo e insediarsi a Cursdorf. Il sindaco fa spallucce anche qui, e non vuole rivelare altro. Ma la fonte sostiene che abbia fatto valere il suo diritto di prelazione per strapparlo ai nazi e che abbia fatto abbattere l’edificio. E il sindaco non smentisce.A una trentina di chilometri da Cursdorf, due cittadine hanno riempito le cronache in questi ultimi anni per arresti di Reichsbuerger e l’emersione di cellule di estrema destra: Rudolstadt e Saalfeld. In questa zona sono avvenuti anche parecchi arresti legati al tentativo del putsch di Enrico XIII, il “principe nero” Reuss – anche lui un Reichsbuerger sotto processo a Francoforte per aver ordito un colpo di stato – anche con l’aiuto di esponenti dell’Afd. Anche la “sua” Bad Lobenstein, del resto, è appena a una cinquantina di chilometri da Cursdorf.Un rapporto dell’ “Istituto per la democrazia e della società civile” (IDZ), testimonia che in quest’area in cui si sono insediati da piu tempo che altrove i Reichsbuerger, propagatori di un regime autoritario alternativo alla repubblica. Quasi sempre si nascondono. Ma il proprietario del ristorante “Hacienda Mexicana”, a Saalfeld, ha dichiarato il suo locale come porzione autarchica di un fantomatico “Regno di Germania”. E di recente, a un comizio nella piazza del mercato di Saalfeld, il leader Afd in Turingia, Bjoern Hoecke, si è spinto a minacciare di assaltare la stazione della polizia, se non lo avesse difeso da chi lo fischiava, tanto si sentiva sicuro dell’appoggio della piazza.Sven Antemann ha un negozio di abbigliamento sul corso principale di Saalfeld. «Io c’ero, al comizio di ‘Adolf’ Hoecke. Tutti i partiti avevano invitato a protestare contro di lui: la Cdu, la Spd, i Verdi, la Linke. Insieme, non arrivavano lontanamente ai numeri che aveva mobilitato l’Afd. Per me è un antipasto di quello che vedremo domani».