Corriere della Sera, 31 agosto 2024
Coca-Cola record in Borsa. Vale oltre 300 miliardi
Warren Buffett detiene il 9% di Coca-Cola e ne beve cinque lattine al giorno. L’ha definita uno degli ingredienti irrinunciabili della sua ricetta per il successo finanziario. E i numeri sembrano confermare ancora una volta l’intuito del leggendario fondatore della Berkshire Hathaway.
Coca-Cola ha appena toccato il massimo storico a Wall Street, oltrepassando i 310 miliardi di dollari di capitalizzazione, 70 in più della rivale di sempre Pepsi. Dall’inizio dell’anno le sue azioni hanno guadagnato oltre il 20%, andando controcorrente rispetto agli altri produttori di beni di largo consumo.
Sinora, del resto, i bilanci di Coca-Cola hanno sfidato la gravità dell’inflazione, il calo dei consumi e gli strali salutistici contro le bevande zuccherate. Fra gennaio e giugno di quest’anno, mentre gli altri produttori di bevande e cibi accusavano cali nelle vendite, i ricavi del gruppo della Fanta e della Sprite sono saliti a 12,4 miliardi di dollari, con un margine di profitto che ha toccato i 2,6 miliardi di dollari. Quale è la formula segreta di Coca-Cola?
Il marketing è certo una componente fondamentale. Coca-Cola è da sempre maestra nella pubblicità e il suo marchio rosso figura indefettibilmente fra i 10 più noti al mondo in ogni classifica. Un brand tanto potente conferisce al gruppo due vantaggi competitivi cruciali.
L’oracolo di Omaha
Warren Buffet detiene il 9% di Coca-Cola e ha dichiarato di berne cinque lattine al giorno
Anzitutto, facilita l’espansione nel mondo, dove l’anno scorso le bevande di proprietà dell’azienda – Coca-Cola, Sprite, Fanta, acque minerali e altri drink – sono arrivate a vendere 2,2 miliardi di bottiglie al giorno. Quest’anno, in particolare, Coca-Cola è cresciuta molto nei Paesi asiatici, in India, Giappone, Filippine e Corea del Sud in testa, compensando così la stagnazione dei mercati europeo e americano.
La fama del marchio conferisce poi a Coca-Cola un ampio margine di manovra sui prezzi, rendendo per i consumatori più agevole «la digestione» di importanti aumenti dei listini. Solo l’anno scorso i prezzi delle sue bevande sono saliti in media del 10%, con picchi del 19% in Europa. E nel primo semestre del 2024 il gruppo è riuscito a ritoccare all’insù i listini di un altro 10% senza perciò intaccare i volumi di vendita.
Accanto a quello industriale, però, il record di Coca-Cola in Borsa è frutto anche di un ingrediente finanziario: i dividendi. Grazie al costante allargamento dei margini di profitto, il gruppo è riuscito ad alzare la cedola per oltre 50 anni consecutivi, diventando il titolo da cassettista per eccellenza. Senza considerare i dividendi, poi, chi avesse investito 1 dollaro nella quotazione di Coca-Cola a Wall Street nel 1919, oggi si troverebbe in tasca oltre 600 mila dollari.