Avvenire, 30 agosto 2024
I parenti degli ostaggi varcano il confine con Gaza
Un gruppo di familiari degli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza hanno raggiunto il confine con la Striscia e da lì hanno chiamato con altoparlanti i loro cari per nome, urlando frasi di sostegno e di affetto. A un certo punto decine di loro hanno simbolicamente fatto irruzione oltre la barriera (foto Reuters) per poi tornare indietro richiamati dall’esercito. Rachel Goldberg-Poulin, madre dell’ostaggio Hirsch, ha gridato il suo nome: «Sono la mamma. Hirsch, questo è il 328esimo giorno, siamo tutti qui, tutte le famiglie dei rapiti rimasti in prigionia. Hirsch, noi lavoriamo giorno e notte e non ci fermeremo mai. Ho bisogno che tu sappia che ti benedico ogni mattina e ogni venerdì sera, e alzo le mani verso Gaza e ti do la benedizione». Eli Shtivi ha gridato al figlio: «Idan, Mi senti? Siamo qui come eravamo prima, non ci arrenderemo». Ella Ben Ami ha chiamato il padre: «Ohad Ben Ami, sono Ella, tua figlia. Papà, siamo tutti sopravvissuti qui. Mi manchi».