il Fatto Quotidiano, 30 agosto 2024
È settembre, “buon capodanno”
I festaioli diranno che il nuovo anno comincia a gennaio tra brindisi, buoni propositi e baci allo scoccare della mezzanotte, ma non è così: la vita ricomincia a settembre, il mese dei nuovi inizi. Ad Alessandria ne sono talmente convinti che da 20 anni festeggiano il Capodanno il 31 agosto, un addio all’estate e un bentornato alla vita di città. Un’idea venuta Monica Moccagatta, titolare di una vineria in città, quando nel 2004, di ritorno dalle ferie, si chiese se non fosse il caso di celebrare la ripartenza delle attività. Un cin-cin organizzato insieme a un collega, che “ha avuto un successo inaspettato, con la gente che faceva la spola da un locale all’altro”, dice alla stampa. Una notte bianca di fine agosto riconosciuta anche dal Comune, simile nello spirito al Capodanno bizantino che si festeggia in Costiera amalfitana. In questo caso si rievoca il passato glorioso di Amalfi, con tanto di cortei in costumi medievali a ricordare quando, nell’Impero romano d’Oriente, il 1° settembre coincideva con l’inizio dell’anno fiscale.
Che settembre sia il vero gennaio è una convinzione radicata in molte culture. In quella ebraica, ad esempio, il capodanno – Rosh Hashanah – cade tra i primi di settembre e l’inizio di ottobre (quest’anno cade il 2.10), giorni dedicati alla preghiera, alla riflessione e al pentimento prima di Yom Kippur. Nell’antichità, l’autunno segnava l’inizio del nuovo anno secondo il ciclo dei campi: se in Grecia si celebravano i Misteri di Eleusi, a Roma c’erano i Ludi Magni in onore di Giove, mentre oggi officiamo il rituale laico della vendemmia. E c’è, soprattutto, il ritorno a scuola, con diari e agende che cominciano dal mese di settembre, quasi a scandire l’inizio di un ciclo inedito. Intervistata da Harper’s Bazaar, la psicologa Victoria Plant spiega che l’autunno “può portare a una maggiore produttività. È un periodo di preparazione per i mesi invernali, quando siamo pronti ad affrontare nuove sfide”. Non è infatti un caso che i buoni propositi, quelli che poi si concretizzano davvero, comincino sempre a settembre e mai a gennaio, dall’iscrizione in palestra al nuovo corso di lingue. A volte però il rischio, prosegue Plant, è sovraccaricarsi di cose da fare, col pericolo di andare in burnout già a settembre – e a quel punto, l’unica soluzione è mettersi le cuffie con Wake me up when september ends dei Green Day.