il Giornale, 30 agosto 2024
Il Gran Premio d’Italia vale 142 milioni di euro
Il Gran Premio d’Italia, gara di Formula 1 che si correrà questo fine settimana a Monza, vale ben 142 milioni di euro. È la conclusione statistica a cui è giunta la Fondazione Censis, dopo uno studio intitolato «Il valore di un Gran Premio di Formula 1». Un dossier presentato durante la mattinata di ieri da Giulio De Rita all’Autodromo nazionale. Monza non è una gara tra tante: nel novero di quelle disputate nella storia, resta la prima in classifica per numero di volte.
E il favour per l’indotto economico italiano – un impatto di grossa portata – dipende da una serie di fattori. «Se consideriamo i 57 milioni (27 pubblici della Regione e i 30 di risorse Aci, depurate dall’annus horribilis 2021) gli investimenti per il Gp di Monza hanno prodotto un moltiplicatore pari a 10 volte. Quali altri investimenti rendono altrettanto?», si è domandato il presidente dell’Aci Angelo Sticchi Damiani (foto), sempre nel corso della conferenza sullo studio. Insomma, la capacità di generare ricchezza di questo evento specifico non conosce molti termini di paragone.
Passando a i numeri del Censis, De Rita ha sottolineato anche due variabili del GP di Monza. Fattori che distinguono la gara lombarda da quella di Imola: anzitutto la quantità di «big spender» che per assistere alla gara, si fermano a Milano. Gli stessi «big spender» che tendono a utilizzare «1500 euro» nel corso di questo periodo, che dura almeno tre giorni. Poi le feste, ossia ottanta eventi circa che vengono organizzati a corollario della gara automobilistica: è un altro elemento che muove ricchezza.
Comunque sia, per questo fine settimana è già stata raggiunta «la cifra record di 800mila presenze» in Lombardia. Il dato è riferito a questo settembre. E poi, com’è ovvio, va rimarcato anche il peso economico dell’acquisto dei biglietti. «Un Gran premio, però, è anche una grandissima sfida tecnica, che – tra tecnici, meccanici, piloti e ingegneri – coinvolge non meno di 3mila sfidanti: 3mila persone che trascorrono una settimana in provincia, contribuendo sensibilmente ai bilanci dell’economia locale», ha ricordato la Fondazione Cenis.