Avvenire, 29 agosto 2024
Perdasdefogu (Ogliastra) capitale della longevità maschile
È a Perdasdefogu la maggior concentrazione di centenari: vivono in media 5,6 anni in più.
L’Ogliastra si conferma la terra dei centenari, ma soprattutto, per la seconda volta, si prova che gli uomini che vogliono vivere di più devono abitare in quel pezzettino di Sardegna arroccato sul mar Tirreno. I dati parlano chiaro e sono tratti dall’ultima analisi della longevità della popolazione di Perdasdefogu, la capitale della longevità maschile. Un paese che detiene già diversi primati in questo campo. Quello della famiglia più longeva, ad esempio. E quello della maggior concentrazione di centenari. Ma al di là del Guinness, qui è la scienza a sancire che nel comune ogliastrino i maschi vivono più della media. Siamo non per nulla nella Blue Zone sarda, una delle zone con la più alta concentrazione di centenari. Per diversi anni Seulo ha detenuto il record mentre oggi il luogo dove si vive più a lungo al mondo è Perdasdefogu, a cento chilometri da Nuoro e a cento da Cagliari. Se in Italia ci sono 30 centenari ogni 100mila abitanti, a Perdasdefogu ce ne sono 8 per 1.740 abitanti, 13 volte in più della media nazionale. E soprattutto, mentre nel resto d’Italia – di solito – le donne sono più longeve, in questo pezzettino di Sardegna gli uomini contendono loro il primato della sopravvivenza. Oggi le statistiche ci dicono che sull’isola ci sono 16,6 centenari ogni 100mila abitanti (e 17,9 nell’Ogliastra) mentre in Italia sono 14,1.
Cosa favorisca la lunga vita dei sardi è difficile stabilirlo, ma secondo gli studi condotti in Sardegna, nel caso dell’Ogliastra, dipenderebbe dall’altitudine e dall’alimentazione povera di grassi e ricca di proteine (tra l’altro, si consuma abitualmente l’olio di lentisco, una sorta di elisir di lunga vita al costo di 700 euro al litro ma che le popolazioni rurali della zona utilizzano da sempre), dal basso stress emotivo, dall’ottimismo e da uno stile di vita “antico” fondato sulla tradizione. Una vita dinamica e una forte rete familiare completano il quadro, secondo gli scienziati che si dedicano all’analisi demografica nelle blue zone.
Andando ancor più in profondità, nell’ultimo studio su questa materia, uno dei massimi esperti, il professor Giovanni Mario Pes, per conto dell’osservatorio della longevità “Sardinia Blue Zone”, ha ricalcolato l’età media alla morte nei comuni ogliastrini: i risultati, che secondo altre indagini statistiche sarebbero addirittura approssimati per difetto, gli hanno permesso di scoprire che i valori medi dell’età alla morte degli abitanti di Perdasdefogu tra il 1890 e il 2002 è costantemente superiore (in media di 5,6 anni) rispetto a quelli degli altri paesi ogliastrini della blue zone, come Arzana e Villagrande. Che i maschi sopravvivano più a lungo in questo comune è dimostrato anche dal numero degli ultraottantenni, un dato che si conferma soprattutto dopo il 1915, cioè con il miglioramento delle condizioni di vita delle popolazioni. Anche il numero dei centenari vede questo comune in vantaggio sugli altri dell’Ogliastra, dimostrando che questo dato è confermato e incrementato negli anni più vicini a noi. Una bella rivincita per una piccola comunità che nei decenni scorsi era diventata famosa per l’accusa – poi rivelatasi falsa – di essere stata “contaminata” dall’uranio impoverito delle bombe Nato. Per comprendere le ragioni vere della longevità ogliastrina in questi anni sono stati avviati numerosi studi e una delle tracce più credibili è stata riscontrata dall’Università di Cagliari nell’igiene dentale, che le antiche popolazioni dell’Ogliastra curavano con grande attenzione e che impedisce ad alcuni microbi che abbiamo nel corpo di migrare nel corpo e provocare alcune malattie degenerative. In ottobre l’associazione Identità Ogliastrina e le Università di Cagliari e di Sassari presenteranno questi dati al secondo congresso internazionale della longevità che si terrà a Tel Aviv.