La Stampa, 29 agosto 2024
La cerimonia di apertura dei giochi paralimpici di Parigi
Parigi – È sotto un cielo tinto di bleu-blanc-rouge dai caccia della pattuglia acrobatica francese che Parigi è ripiombata nell’atmosfera olimpica, dopo i Giochi terminati un paio di settimane fa. Adesso saranno le Paralimpiadi ad animare la Ville Lumière fino all’8 settembre, cominciate ieri con una cerimonia di inaugurazione organizzata nel cuore della città, in un clima più clemente rispetto a quello della precedente inaugurazione.Come quella del mese scorso, anche questa apertura si è svolta en plein air, ma invece della Senna si è tenuta sulla terra ferma. A place de la Concorde, dove i 4.400 atleti delle 168 delegazioni sono arrivati dopo aver sfilato lungo gli Champs Elysées, dando vita per uno strano scherzo del destino ad una festa olimpica in uno dei teatri più sanguinosi della Rivoluzione francese, passato alla storia per aver ospitato la decapitazione di Luigi XVI. Non a caso “Paradox” è stato il titolo scelto dal direttore artistico Thomas Jolly, che ha voluto celebrare «una storia che va dalla discordia alla concordia». Quella sull’inclusività, pilastro di questi Giochi. «Questa sera i rivoluzionari siete voi», dice durante il suo intervento il presidente del Comitato organizzativo, Tony Estanguet, rivolgendosi agli atleti: «La rivoluzione paralimpica è una rivoluzione dolce, una rivoluzione individuale ma con una portata universale».E i testimoni sono proprio i protagonisti di questi Giochi, che al ritmo della musica elettronica suonata dal dj francese Myd passano sotto gli occhi dei 35mila spettatori. Chi in carrozzina, chi con una protesi e chi addirittura con un cane da accompagno al guinzaglio: ognuno di loro mostra il proprio handicap senza tabù. Nel pubblico c’è il presidente Macron, che dà ufficialmente il via ai Giochi, e 13 capi di Stato e di governo. Al passaggio della delegazione azzurra composta da 141 atleti e capitanata dai portabandiera Luca Mazzone e Ambra Sabatini, il presidente Sergio Mattarella si alza in piedi sorridente per applaudire, così come il ministro dello sport Andrea Abodi.Una volta terminata la sfilata, spazio allo show, articolato in differenti momenti. Sui maxischermi vengono proiettate una serie di persone portatrici di handicap che raccontano il loro percorso. Lo spettacolo continua poi con i ballerini che si esibiscono all’ombra dell’obelisco egizio sulle note di Lucky Love, cantante e attore nato con solamente un braccio. Attorno a lui danzano un gruppo di performer, molti dei quali in carrozzina, fino a quando la serata si ferma per un momento più protocollare, con la Marsigliese che risuona per tutta la piazza. Pochi minuti, per poi riprendere le danze. La festa continua, mentre arriva dai Campi Elisi la fiaccola, che passa di mano in mano fino a quando non va a Bebe Vio, tra gli ultimi tedofori a reggere la fiamma, che poi giunge al gruppo dei cinque atleti incaricati di accendere il braciere dorato nel giardino delle Tuileries: i due portabandiera della Francia, Alexis Hanquinquant e Nantenin Keïta, insieme a Charles-Antoine Kouakou, Elodie Lorandi e Fabien Lamirault.Una cerimonia che sicuramente farà parlare meno della precedente, portatrice però di un messaggio molto più forte, nella speranza che arrivi a tutti attraverso le medaglie dei prossimi giorni.