Corriere della Sera, 29 agosto 2024
L’illusione delle città accessibili
Nelle città che le ospitano ogni quattro anni (adesso è il turno di Parigi) le Paralimpiadi danno per due settimane l’idea che si siano miracolosamente risolti tutti i problemi di mobilità grazie (come succederà da domani in Francia) a centinaia di mezzi dedicati che offrono agli spettatori disabili la possibilità di raggiungere qualunque impianto e a volontari e piattaforme mobili che permettono alle carrozzine di superare ogni ostacolo. È un’operazione di cosmesi urbanistica che dura lo spazio di 15 giorni: i Giochi passano, i problemi di mobilità no. Tanni Grey-Thompson, gallese, 55 anni, membro della camera dei Lord britannica, eroina paralimpica grazie a undici titoli conquistati nell’atletica leggera tra le edizioni di Seoul 1988 e Atene 2004, ha denunciato ieri alla Bbc di essere stata costretta a strisciare sul pavimento della centralissima stazione londinese di King’s Cross per la totale mancanza di assistenza nel trasbordo della sua carrozzina da un treno della rete regionale. «Ho lanciato i bagagli sulla banchina – ha spiegato la baronessa Grey-Thompson – e ho dovuto sollevarmi dalla sedia a rotelle, sedermi sul pavimento vicino alla porta e poi strisciare via. Non che io riesca a strisciare ma mi siedo sul pavimento e trascino le gambe. Se ne ho davvero bisogno posso scendere dal treno con grande fatica ma ci sono un sacco di persone non in grado di farlo». Sede nel 2012 di un’edizione memorabile che cambiò l’immagine delle Paralimpiadi, Londra resta lontanissima dal progetto di rendere accessibili alle carrozzine ogni stazione ed ogni treno entro il 1° gennaio 2020 come previsto dal Disability and Discrimination Act del 1995. Nella capitale inglese solo una stazione sotterranea su tre e una di superficie su due concedono accesso senza barriere ai disabili a dispetto di una popolazione con problemi di mobilità che supera il milione di persone. In una Parigi che dove nell’arco di due settimane si è lavorato giorno e notte per rendere gli impianti di gara olimpici senza barriere, le difficoltà per i disabili restano altissime. Due giorni fa Valérie Pécresse, presidente della regione Île-de-France, ha dovuto ammettere il disastro causato da difficoltà e costi per adeguare linee ferroviarie e metropolitane vetuste i cui corridoi sono angusti labirinti. A Parigi la percentuale di treni e stazioni accessibili tramite ascensori dedicati non supera il 25% del totale e le fermate dove non c’è alcuna barriera per chi si muove in carrozzina sono solo 29 sulle 300 distribuite lungo 16 diverse linee. Secondo Pécresse per rendere completamente accessibile la rete con lavori che durerebbero dieci anni serviranno dai 15 ai 20 miliardi di euro. Nella capitale francese al momento c’è una sola linea realizzata totalmente senza barriere, la «14» che collega lo Stade de France a Nord della città all’Aeroporto di Orly. Non è un caso che sia stata inaugurata nel 1998.