Il Messaggero, 28 agosto 2024
Sharon, si stringe il cerchio sull’uomo in bicicletta
Da un lato l’analisi del conto bancario, i bonifici a Scientology e i racconti di amici e conoscenti. Dall’altro gli accertamenti sulla misteriosa figura in bicicletta, presente sulla scena del crimine quella notte e che adesso sembrerebbe stata identificata. Proseguono su più fronti le indagini per l’omicidio di Sharon Verzeni, la barista di 33 anni uccisa a coltellate in mezzo alla strada a Terno d’Isola, nella Bergamasca. A quasi un mese esatto dal delitto, rimane ancora senza volto il killer che nella notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi ha colpito la donna con quattro fendenti in via Castegnate. Potrebbe invece avere presto un nome e un cognome l’uomo in bici che, nell’immediatezza del delitto, era stato immortalato mentre percorreva quella stessa strada in contromano. Gli investigatori, che pare si siano fatti un’idea della sua identità e stiano tentando di rintracciarlo, ritengono che possa essere un testimone chiave dell’aggressione o addirittura essere in un qualche modo coinvolto direttamente nel delitto. Da capire anche il perché, in queste quattro settimane, non si sia mai fatto avanti per fornire la propria versione dei fatti.A renderlo riconoscibile sarebbero stati il modello della bicicletta e gli indumenti che indossava, immortalati dagli occhi elettronici mentre l’uomo si allontanava dalla scena del crimine. A quanto ricostruito, sarebbe anche passato davanti all’abitazione di Antonio Laveneziana, il 76enne pugliese che è stato indagato per falsa testimonianza e che si trovava sul balcone a fumare proprio negli stessi istanti dell’aggressione. Il pensionato, che in un primo momento aveva detto di trovarsi già a letto a quell’ora, ha poi ritrattato quando sono emersi i filmati che lo ritraevano con la sigaretta, spiegando di non avere notato né sentito nulla. Stando alle immagini, dovrebbe anche aver visto la persona in bicicletta, nonostante non sia stato in grado di fornire alcuna informazione ai carabinieri. Un enigma, anche questo, che ancora una volta potrebbe sciogliere soltanto la figura in bicicletta. Chiunque sia passato da via Castegnate tra mezzanotte e l’una potrebbe rivelarsi un testimone prezioso per le indagini e gli investigatori stanno tentando di risalire a tutti quelli immortalati dalle telecamere per poter ascoltare i loro racconti. Ma in un giallo in cui ogni pista è ancora aperta, altrettanto importanti sono le persone che conoscevano bene Sharon, che la vedevano tutti i giorni e che la frequentavano. Per questo, fino a che non si potrà escludere che si sia trattato di un delitto maturato con un movente preciso, proseguono le audizioni di chiunque fosse nella cerchia relazionale della 33enne.Negli ultimi tempi la donna, che lavorava presso il bar pasticceria Vanilla Food di Brembate, sempre nella Bergamasca, si era avvicinata a Scientology. Pare che ad averla messa in contatto con l’associazione religiosa fossero stati proprio i responsabili del locale dove era assunta da circa un anno. Da un’analisi del conto corrente di Sharon, è emerso che effettivamente aveva versato di recente alcune somme di denaro al movimento. Si parla di cifre piuttosto ridotte, che sarebbero servite a coprire le spese di alcuni corsi sulla positività che i colleghi l’avrebbero invitata a frequentare. Soltanto l’inizio di un percorso, dunque, nel quale sarebbe stato coinvolto anche il compagno Sergio Ruocco. Anche questo è un aspetto della vita della 33enne che gli investigatori stanno tentando di approfondire, anche per chiarire se l’avvicinamento a Scientology avesse creato attriti tra lei e il fidanzato, come era emerso da una testimonianza. L’uomo, che non è indagato, sembra avere un alibi di ferro per la notte del delitto, quando è andato a letto presto e non è stato più immortalato uscire di casa dalla telecamera attiva nei pressi della sua abitazione.Gli impianti di sorveglianza sono un elemento fondamentale in questa indagine, anche perché il killer sembra essere riuscito a evitarli tutti. Nel punto in cui è avvenuta l’aggressione non ci sono occhi elettronici e, nelle vicinanze, risulterebbero circa 850 metri scoperti e in due direzioni possibili. Una di queste potrebbe essere quella imboccata dall’assassino per darsi alla fuga senza lasciare traccia del suo passaggio, liberandosi dell’arma lanciandola probabilmente da qualche parte nelle vicinanze. Già, perché il coltello che ha inflitto a Sharon tre fendenti alla schiena e uno al torace non è stato ancora trovato. Proprio a questo scopo tra oggi e domani verranno chiuse alcune strade di Terno d’Isola nei pressi di via Castegnate, per consentire la ricerca della lama attraverso l’uso dei metal detector. Il sindaco Gianluca Sala lo ha comunicato ai residenti con l’auspicio che la cittadinanza «possa comprendere la natura straordinaria dei provvedimenti» e chiedendo «la discrezione e il rispetto delle operazioni da parte di tutti