La Stampa, 28 agosto 2024
La Meloni sconfessa i balneari
(…) Nelle prossime due settimane, mentre Giorgetti negozierà con il commissario Paolo Gentiloni la “traiettoria tecnica” con cui l’Italia si impegnerà a rispettare i vincoli europei per sette anni, Meloni cercherà di ottenere dalla numero uno Ursula von der Leyen una delega pesante nella nuova Commissione che si insedierà entro dicembre. Ne ha parlato ieri a Palazzo Chigi con Raffaele Fitto, ministro degli Affari europei e candidato italiano a quella poltrona. La partita è un complicato do ut des, in cui con tutta probabilità entrerà anche la soluzione alla vicenda delle concessioni balneari. Fin qui la premier ha tentato di difendere le ragioni della lobby, e il no alle gare. E però nel frattempo le sentenze che impongono la prevalenza del diritto comunitario hanno avuto la meglio, fino al punto da spingere diversi tribunali amministrativi ad accogliere i ricorsi e imporre la messa al bando delle autorizzazioni in scadenza. L’incontro con Fitto avrebbe sancito la decisione di Meloni di dire sì alle norme (forse un decreto) che dovrebbero porre fine al lungo braccio di ferro con Bruxelles. Saranno approvate dal Consiglio dei ministri di questa settimana (ancora incerto), o più probabilmente dal successivo. Il compromesso somiglierebbe a quello che tentò senza successo l’allora premier Mario Draghi: punteggi premiali per gli investimenti dei concessionari uscenti e compensazioni. Meloni però vuole evitare di essere sconfessata dagli alleati un minuto dopo il sì a Bruxelles. Per questo chiede un accordo blindato: se ne parlerà nell’incontro programmato questo venerdì con Salvini e Antonio Tajani.