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 2024  agosto 28 Mercoledì calendario

Il professor Massimo Villone dice che il referendum sarà un ceffone a Calderoli

Professor Massimo Villone, per il ministro Roberto Calderoli è il referendum a spaccare l’Italia, non la riforma?«È vero l’esatto contrario: è la riforma a spezzare il Paese mentre il referendum rimette insieme i pezzi. La sua legge apre a meccanismi di conflittualità tra territori trasferendo funzioni e materie in maniera indiscriminata».La sottrazione di quale materia la preoccupa di più?«La scuola».Ma l’Autonomia è un concetto da rigettare in toto?«No, è il disegno di Calderoli che divide. L’Autonomia, quella corretta, deve esserci dove c’è specificità territoriale. Altrimenti si crea uno scontro non solo in verticale, tra Stato e Regioni, ma anche in orizzontale tra Regione e Regione».Per il ministro c’è un vulnus nella raccolta delle firme digitali: la Costituzione parlerebbe di firme cartacee e “non dal divano”. Da costituzionalista come risponde?«Ha pigliato un ceffone da 500 mila firme e si impunta su questa cosa. Sarei disturbato anche io, ma non c’è nessun merito nella sua posizione. La Carta non fa alcuna distinzione sulla tipologia di firme».Il referendum porterà allo scontro tra Sud e Nord, è la tesi del leghista.«Esiste una diversità di interessi, ma non è vero che al Nord non ci sono firme, anzi. E lui ne è stato sorpreso. Sbaglia parlando di guerra Sud-Nord: solo rilanciando Mezzogiorno il Paese corre di più. È la tesi delle due locomotive: a quella del Nord va aggiunta quella del Sud».In ogni caso il ministro leghista “se ne frega” del referendum.«Conoscendo bene Calderoli, so benissimo che lui non se ne frega. Anzi, penso che sia arrabbiatissimo».Perché lo dice? Vede una mancanza di rispetto per gli strumenti democratici?«Il ministro è allergico alla partecipazione democratica, ne soffre. Gli consiglierei qualche unguento lenitivo».La destra sembra dividersi.«È questo il motivo del nervosismo di Calderoli, ha capito che la sua legge non è vista come un problema solo dall’opposizione ma anche dal governo. Forza Italia sta uscendo, anche dentro FdI si muove qualcosa. Calderoli sa che i malumori andranno crescendo nel tempo. Per questo ha fretta e vuole portare qualcosa a casa».Il referendum è lo strumento vincente per stoppare la legge?«Penso che sia vincente la sinergia tra referendum e i ricorsi avanzati dalle Regioni. Potrebbe dare buoni risultati. Ma certo, da costituzionalista, mi preoccupa l’ammissibilità del quesito. Il rischio che non venga ammesso esiste anche se io penso che debba passare».Il presidente del Veneto Zaia prepara i controricorsi contro le regioni del Sud.«Porterà le truppe cammellate sotto il palazzo della Consulta, vedremo».