Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  agosto 28 Mercoledì calendario

Il gioco d’azzardo è una piaga, ma non interessa a nessuno

Giorgia Meloni zero, Matteo Salvini zero, Antonio Tajani zero, Giancarlo Giorgetti zero, Matteo Piantedosi zero, Orazio Schillaci zero. E l’opposizione? Elly Schlein zero, Giuseppe Conte zero, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli zero, Matteo Renzi e Carlo Calenda zero, Emma Bonino zero. I politici italiani, dice l’Ansa, non sono interessati ai temi dell’azzardo e delle ludopatie. Zero citazioni nell’archivio generale da due anni in qua. E la legge delega votata a marzo 2023 sul riassetto completo del gioco d’azzardo? Boh... Un giorno o l’altro arriverà in porto... Ma con una probabile e sbalorditiva novità: l’allargamento a Regioni e Comuni della spartizione di un po’ di incassi. A dispetto di tante nobili battaglie di vari sindaci e governatori di destra e sinistra contro lo Stato biscazziere. Pecunia non olet. 
Il tutto mentre l’azzardo, denuncia la rivista vita.it diretta da Riccardo Bonacina, sfonda ogni record. Basti dire che il gioco «legale» (poi c’è quello criminale) si è impennato nel 2023 fino a 148 miliardi di euro giocati, pari al 16% del reddito imponibile contro l’11,7% del 2019. Con una «impressionante crescita del gaming online post pandemia: +128,6%», molto ma molto superiore al calo (-8,4%) del gioco «fisico» nei bar e nei locali vari d’Italia. Un dato che dovrebbe togliere il sonno non solo a Giorgia Meloni (che nel 2015 quando si giocavano 60 miliardi in meno, diceva «ci fa schifo un Governo che fa cassa su una malattia gravissima come la ludopatia che porta alla disperazione quasi due milioni di italiani») ma a tutti. Maggioranza e opposizione, come già spiegava sul Corriere della Sera recentemente Mauro Magatti. Tanto più che, accusa lo storico nemico del gambling Maurizio Fiasco (nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito da Mattarella) il gioco malato ha portato alla perdita nel 2023 di 130 milioni di giornate. Pari a un terzo di quelle che gli italiani dedicano alle vacanze: una quantità enorme di tempo rubata al lavoro, alla vita e più ancora alle mogli, ai mariti, ai figli. Con ricadute pesanti sulle reti sanitarie pubbliche. 
Per non dire dell’altra piaga legata al gioco, l’usura cui il sito vaticannews.it ha appena dedicato un servizio allarmato: «In Italia 5 milioni di famiglie e imprese vittime del debito». E chi ha finanziato tra gli altri il Meeting di Rimini? Il colosso mondiale del gaming Novomatic. Chissà cosa ne pensa papa Francesco. Anni fa disse: «Le società dell’azzardo finanziano campagne per curare i giocatori patologici che esse creano. E il giorno in cui le imprese di armi finanzieranno ospedali per curare i bambini mutilati dalle loro bombe, il sistema avrà raggiunto il suo culmine. Questa è ipocrisia».