Corriere della Sera, 28 agosto 2024
La disfida sulla Fiamma. I vannacciani: non ci interessa
Niente «Fiamma» per il generale: «Non ci interessa». Lo garantisce Fabio Filomeni, il colonnello incursore oggi in pensione che di Vannacci è da anni amico, sodale e «camerata». Di ieri è la no-tizia pubblicata dal Fatto Quotidiano: Gianmario Ferramonti, a nome della Confederazione delle destre di cui è presidente, ha detto che del simbolo della Fiam-ma tricolore «è giusto che si fregi Vannacci». La pote-stà sul simbolo, da sempre nel logo di FdI, è rivendica-ta infatti da Gaetano Saya, presidente del Msi Destra nazionale, una delle 10 sigle che compongono la Confe-derazione. Saya sarebbe tornato alla carica per l’at-tribuzione del simbolo, nato nel ‘46 forse col contributo di Almirante, pronto a farne dono all’ex capo della Folgore. E pazienza se in controversie di questo genere la giuri-sprudenza tenda a premia-re il «pre uso». In FdI sul-l’argomento non sono inte-ressati a intervenire («Una cosa senza senso»), neppu-re i «camerati» di Vannacci paiono particolarmente interessati. Filomeni assi-cura: «Lo escludo categori-camente. Non siamo neanche interessati, perché abbiamo registrato il nostro simbolo, quello dell’asso-ciazione politica Il mondo al contrario». Ma un sim-bolo non dovrebbe essere di un partito politico? «Niente affatto – dice Filomeni —. Noi siamo un gruppo di militari, molti dei quali sono stati sotto il comando del generale Vannacci nella Folgore. Quando è diventato scritto-re, abbiamo fatto il comita-to culturale. Quando è di-ventato politico, abbiamo fatto l’associazione politi-ca». E quando farà un parti-to? «Da qui a dire che questo è il partito di Van-nacci, ce ne corre». Nella Lega, semmai, si guarda con timore alle liste eletto-rali: tra ottobre e novembre si voterà in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria. Possi-bile che il generale, titolare di un voto leghista su 4 alle Europee, non chieda di inserire nelle liste qualche camerata? Filomeni scuote la testa: «A oggi, non c’è nessuno dei nostri soci che si candiderà alle Regionali. Poi, se un nostro socio ha le carte in regola, noi di certo non poniamo divieti a qualcuno». Insomma, la Fiamma continua ad ardere, ma altrove.