Corriere della Sera, 27 agosto 2024
L’estate 2024 è quasi finita, come l’hanno vissuta i politici?
E dai. Ma allora questa masseria gliela volete mandare proprio di traverso a Giorgia Meloni. E le nomine e le cospirazioni, Antonio Tajani con lo ius scholae che fa comunella con il presidente della Cei, Matteo Zuppi, scintille sull’Autonomia, che Forza Italia vuole prima i Lep, Ursula von der Leyen che ancora non si sa come finisce e ormai manca poco. Condor che svolazzano sul ministero che Raffaele Fitto potrebbe lasciare per andare a Bruxelles, Matteo Salvini che scalpita, richieste di vertici e controvertici, i soldi per l’acquisto per la sede di Acca Larentia, le coppie che scoppiano, il Giorgia dove sei che porta il suo staff a fare richiesta di abolizione del braccialetto elettronico, l’autunno in arrivo e Annibale alle porte con la Finanziaria. Insomma, giusto qualche tuffo in piscina con Ginevra. Accidenti a chi ha inventato il detto: hai voluto la bicicletta? Pedala.
•••Vai a fidarti delle acque chete. Che poi però lo sanno tutti che rompono i ponti. Non che il mite, o l’ex mite Antonio Tajani voglia rompere alcunché. Ma non c’è dubbio che la palma dell’uomo politico più attivo nel torrido agosto italiano sia proprio sua. Ci sta che a dargli una spinta sia stata la famiglia Berlusconi, Marina e Pier Silvio in testa, preoccupata che Forza Italia fosse trascinata nel gorgo analogico e arcaico del primo Novecento. Ma certo ci ha messo del suo, con la determinazione nel difendere i diritti civili e lo ius scholae. Con Roberto Vannacci che gli dice che chi nasce in una scuderia non è necessariamente un cavallo (ma dove le trova?), e con Francesca Pascale che un po’ lo loda e un po’ gli tira la giacca pure sullo ius cannabis. E così, mentre mezza politica fibrilla, lui sta lì, che mite un sentimento di vigore e di pace al cor infonde.
•••Funziona così: amici, amici, e poi ti rubano la bici. Gli alleati, vatti a fidare, come ti distrai ti soffiano i voti. I compagni di strada, quelli di casa tua, si siedono sul fiume e aspettano di vederti passare. E tu, Matteo Salvini, che fai? Li lasci fare? Manco per niente. Vai sul mercato e ti prendi Roberto Vannacci. Quello, con mezzo milione di preferenze, ti salva alle Europee. Ovviamente si sa, e pure tu lo sai, che è un po’ come prendersi per socio Tony Soprano. Il buon Roberto si fa un’associazione che pare un partito, ma giura che per te si butterebbe nel Po, magari sul Monviso, dove il re dei fiumi è più piccolo di Rio Bo. E tu Matteo, che prenderti di infilata non è poi così facile, per ora fai finta di crederci. Almeno finché non si chiude il capitolo estate, che, ormai è noto, qualche volta non porta bene.
•••Elly, dove sei? Ci eravamo lasciati con un grido di battaglia: «Prepariamoci, perché parte una nuova estate militante, ci aspetta un grande lavoro di mobilitazione». Si, va bene, ma poi? Niente da dire, le firme per il referendum contro l’Autonomia differenziata sono state raccolte, anche se più al fresco dell’online che al solleone dei banchetti. Ma poi si perdono le tracce. Qualcuno dice che sia in Svizzera, una delle sue cittadinanze e Paese principe nel mantenere i segreti. Giusto riposo della guerriera, che ha più che sfangato le elezioni europee, o figlia di una generazione che le vacanze se le difende? O magari, per non farsi vedere arrivare, la prima regola è non far sapere da dove si parte. In attesa del clou della Festa dell’Unità, pare che a sfacchinare sotto il solleone sia rimasto solo Stefano Bonaccini.
•••Maschio alfa. Uomo che tende a dominare i suoi simili. Nel regno animale è il più forte e aggressivo, e si accoppia con più femmine. Nella palude della politica, l’uomo che tesse agguati, alleanze, e accumula munizioni per arrivare a dirti in faccia: «Hai riso un po’, hai pianto un po’ e adesso, per te, è finita». Perché la condizione del maschio alfa è soprattutto una: non ce ne possono essere due. Devi uccidere il padre, se vuoi diventare adulto. O devi piazzare la zampata del vecchio leone, per ricordare a tutti che c’è tempo per la casa di riposo. Che estate quella di Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Preludio del duello finale, musiche di Ennio Morricone. Due combattono e uno vive. Alla fine, ne resterà uno solo. Oggi sistemo tutti gli affari di famiglia. Spettatori già pronti con i popcorn. Rischio macerie non escluso
•••Non c’è niente da fare. Il dovere del vero rivoluzionario è solo fare la rivoluzione. Se poi hai accettato di entrare nel Palazzo, sia pure per uscire dall’indegna detenzione nelle carceri ungheresi, devi darti da fare per dimostrare che sei sempre tu, e che il sistema non ti ha fagocitato, visto che la pattumiera della storia è sempre aperta. E allora eccoli gli esordi di Ilaria Salis eurodeputata: è un dovere occupare le case, serve a battere il racket, lo ius scholae e lo ius soli non sono che palliativi, al massimo vanno bene come un primo passo. E poi una critica sferzante alla società borghese che manco L’opera da tre soldi di Bertolt Brecht (anche se poi furono i borghesi a riempire il teatro). Acqua per l’orto per Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che dopo lo scivolone con Aboubakar Soumahoro, sono stati il primo a rosolarsi in Sicilia, l’altro a rinfrescarsi in Trentin