il Giornale, 26 agosto 2024
Vittorio Feltri elogia il divorzio e difende Arianna Meloni dalle accuse di Selvaggia Lucarelli
Direttore Feltri,
trovo ingiusto attaccare le sorelle Meloni su questioni personali che non hanno nulla a che fare con la politica, eppure Selvaggia Lucarelli, nonostante la separazione sia un evento doloroso che lei stessa ha vissuto, si è scagliata contro Arianna, che ha annunciato la fine della storia con Lollobrigida, e Giorgia, accusandole di essere incoerenti avendo da sempre sostenuto e difeso la famiglia tradizionale salvo poi scegliere di separarsi. Lei cosa pensa di questo modo di fare giornalismo?
Renato Pelle
Caro Renato,
Lucarelli trascura un fatto importante: pure la famiglia tradizionale si separa e non vi è nulla di anticonvenzionale nella separazione e nel divorzio. Gli amori nascono e finiscono (e questo è alquanto sacramentale) e ostinarsi a stare insieme ad un uomo o ad una donna che non amiamo più o che non ci ama più è un supplizio, qualcosa di logorante che ci peggiora, ci fa ammalare e rende le nostre esistenze pesanti e infelici, tanto più quando il rapporto diviene altamente conflittuale se non addirittura violento. Non vi è nulla di tradizionale in un ambiente familiare insano, tossico, ostile. Dunque, ben venga la separazione, che è una scelta sempre dolorosa, pure per chi ne assume l’iniziativa, ma di buonsenso.
Cosa avrebbe dovuto fare Arianna per dare prova di coerenza e non incorrere nelle accuse di Lucarelli? Portare avanti una relazione morta? Fingere di stare insieme al compagno? Non darsi la possibilità di chiudere e andare avanti? Mi dispiace ma io la coerenza non la misuro in questa maniera superficiale. Per me si è tanto più coerenti nella vita quanto più le proprie azioni e decisioni sono in armonia con quello che ci fa stare bene, con le nostre emozioni, con ciò che profondamente desideriamo.
Ognuno di noi coltiva degli ideali. Uno di questi ideali, per le sorelle Meloni, è quello della famiglia tradizionale,
che da piccole non hanno avuto, intesa come quella composta da padre, madre e pargoletti, una famiglia fondata senza dubbio sull’amore, sul rispetto e sulla concordia. Un ideale è qualcosa a cui tendere, a cui aspirare, ma non sempre gli ideali si possono realizzare nella realtà, così, obtorto collo, ci tocca talvolta di adeguarci, ovvero di accettare che il nostro matrimonio, in cui abbiamo creduto, sia giunto al capolinea. Dove sta l’incoerenza in tutto questo?
Inoltre non ho mai udito le Meloni inveire contro chi divorzia o dirsi contrarie alla separazione, semmai alla faciloneria nel separarsi, questo sì. E chi di noi non può essere d’accordo? Ma, soprattutto, chi di noi può affermare che sia stata per Arianna una scelta facile, presa alla leggera, non ponderata?
Provo quasi imbarazzo a discutere di questo argomento, non dovremmo occuparci di quello che accade nella vita prettamente privata di chi fa politica, o dei personaggi pubblici in generale, eppure pensiamo che sia un nostro diritto ficcare il naso e sparare sentenze senza conoscere i fatti, come se non esistesse alcun confine tra pubblico e intimo per chi riveste un ruolo politico, che non dovrebbe dunque godere del sacro diritto alla privacy. Trovo che talelimite sia del tutto eroso ormai, come prova la morbositàcon la quale ci siamo interrogati in questi giorni su dove si trovasse Giorgia e cosa stesse facendo soltanto perché
da qualche ora ella non condivideva post sui social.
Lasciamole un pochino in pace queste due signore. Non stiamo sempre lì a fare loro le pulci.
Penso inoltre che di Meloni si possa dire tutto meno che non sia coerente. E gli elettori la preferiscono e la amano proprio perché la sua coerenza è uno dei suoi tratti più spiccati, una granitica garanzia, che la cattiva propaganda di una certa stampa non potrà in alcun modo scalfire.
La premier difende da sempre un modello di famiglia composto da maschio e femmina, uomo e donna, non un modello di famiglia in cui si sta insieme a tutti i costi e la separazione è vietata e non può essere una opzione da contemplare ove i sentimenti vengano meno.
Invece di criticare, prendiamo esempio da queste due donne, le quali, quantunque produca un senso di fallimento e sofferenza, si separano senza inutili guerre, senza ostilità verso gli ex, senza intraprendere battaglie legali estenuanti e lunghe, bensì serenamente, conservando stima e rispetto verso gli uomini che hanno amato e che sono e rimangono a vita padri dei loro figli.