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 2024  agosto 26 Lunedì calendario

Francesca Pascale si schiera con Tajani contro Salvini. Vuole una destra moderna: Lgbt, fine vita, ius scholae e ius cannabis

Ogni volta che cita Forza Italia, le scappa il pronome «noi». Nonostante da tempo si sia allontanata, nonostante le liti mai nascoste con alcuni primi dirigenti del partito, l’ex compagna di Silvio Berlusconi, Francesca Pascale, lo considera sempre «casa»: «Il partito per cui ho militato e in cui ho creduto, dopo un primo voto per Marco Pannella», racconta. Per anni, ha seguito da vicino le dinamiche del centrodestra dall’osservatorio privilegiato di Arcore, non lesinando critiche e consigli non richiesti: ora, lei, attivista per i diritti che spiega di non aver più votato gli azzurri «da quando hanno perso l’anima liberale per mettersi in scia della Lega», guarda con favore la battaglia ingaggiata sulla cittadinanza.Lei è favorevole allo ius scholae?«Totalmente! Io sono a favore anche dello ius soli. Chi nasce nel mio Paese ha diritto a essere cittadino italiano. E ha l’obbligo e l’onore di istruirsi come cittadino italiano».Stavolta è d’accordo con Antonio Tajani, dunque…«Sono felicemente sorpresa da Tajani. L’ho conosciuto come un uomo molto diplomatico, e ci ho anche molto litigato. Ora faccio il tifo per lui: sono orgogliosa che tenga la schiena dritta su questo tema seguendo l’eredità di Berlusconi».Ecco: tra Forza Italia e Lega c’è un duello di vecchi video in cui Berlusconi dice cose diverse sullo ius scholae. Lei che lo ha conosciuto bene, ci dice come la pensava veramente?«Non mi permetto di dire quello che pensava il presidente Berlusconi. Posso dire quello che ho imparato io stando accanto a lui: il valore delle evoluzioni in politica. Sul presidente ci si è sempre divisi in tifoserie, ma comunque la si pensi non si può negare che, da politico come da imprenditore, sia sempre stato un uomo molto lungimirante».Con la Lega però si è aperta una polemica quotidiana…«E meno male, mi sembra naturale perché Forza Italia e Lega sono due partiti completamente diversi. Basti dire che Forza Italia celebra il 25 aprile e la Lega no».Il fatto è che la Lega di ius scholae non ne vuole sapere.«Salvini e Vannacci non hanno il polso della realtà. Vanno bene i valori tradizionali, ma se la politica non considera le evoluzioni della società, finisce che il popolo è più avanti della politica. Siamo una società multirazziale, e va bene così: lo dico da cristiana».È cattolica?«Lo sono per tradizione ma sono arrabbiata con la Chiesa. Diciamo che, quando guardo verso il cielo, credo in Dio. Ma quando abbasso lo sguardo e sento l’insulto della “frociaggine”, non mi sento a mio agio».Comunque parla da cristiana anche lei, come Giorgia Meloni…«A me Giorgia Meloni in qualche chiave piace pure, ma non riesco a votarla. Il problema è che si dice cristiana, donna e madre, ma invia messaggi punitivi rispetto a ogni diversità, non sostiene le altre donne, e, anziché essere accogliente, giudica e punta il dito».A cosa si riferisce?«Mi auguro che capisca ad esempio che le nostre piazze del Pride servono a rivendicare la libertà di tutti. E che, con le sue faccende private, si renda conto che la famiglia tradizionale è in continua evoluzione. A prescindere dalle differenze, va rispettata e tutelata».Della Lega nemmeno stiamo a parlare...«Io sono napoletana e bisessuale, si figuri se mi può piacere la Lega di Salvini e Vannacci!».Su Salvini si è già espressa varie volte, ma cosa pensa di Vannacci?«Mi ricorda quegli uomini tanto curiosi dell’omosessualità da farne un’ossessione che puntualmente sfocia nell’omofobia. Salvini è un fuoriclasse: si è costruito a immagine e somiglianza, in chiave militare, il suo successore».Lei ha militato a lungo in Forza Italia, poi a un certo punto lottando per i diritti è diventata un’icona della sinistra. Da che parte sta ora?«Io vengo da una famiglia di destra, dove di sinistra si parlava poco e male. Poi ho costruito il mio punto di vista. Oggi non mi sento rappresentata da nessun partito, ma su temi come i diritti sono sicuramente più vicina alla sinistra».La stessa cosa che ha detto Marina Berlusconi.«Chi capisce la società in cui vive sa bene che la destra estremista e conservatrice è ferma a valori degli anni Settanta».Lei che li ha frequentati, pensa che questa svolta verso lo ius scholae sia ispirata dai figli di Berlusconi, Marina e Piersilvio?«Non lo so, ma so che Marina e Piersilvio sono persone che conoscono e sanno stare al passo con la società. Se c’è un loro ruolo, si sente già la differenza in positivo».Se Lega e Fratelli d’Italia, come probabile, non cambieranno idea, Tajani cosa deve fare? Votare con le opposizioni pur di portare a casa lo ius scholae?«Per Berlusconi la parola data era sacrosanta: spero che Tajani segua la scia del presidente e sia coerente in Parlamento. Altrimenti sarei di nuovo stupita, ma stavolta in senso negativo».Il rischio però sarebbe una crisi di governo.«I responsabili politici sono loro: immagino che prima di iniziare una battaglia abbiano considerato le conseguenze. Tajani sta dimostrando coraggio e spero che continui a farlo».Pensa che, dopo lo ius scholae, possa essere il momento per Forza Italia di aprire anche a temi come il fine vita o i diritti Lgbtqia+?«Io sarei a favore anche dello ius cannabis! Col proibizionismo la destra crede di risolvere un problema, e invece lo alimenta».Temo che sulla proposta di ius cannabis a Tajani possa prendere un colpo…(ride) «Infatti non voglio rovinare tutto. Sono già così felice che dica quello che in tanti pensavamo già dieci anni fa, e finalmente si scontri con Salvini!»