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 2024  agosto 26 Lunedì calendario

La Emily di Emily in Paris adesso va a Roma (e si innamora)

Emily in Rome. Dopo la Rive Gauche e il Pont des Arts, i picnic al Jardin du Luxembourg e le passeggiate notturne sul Pont Neuf, Emily Cooper, la giovane esperta di marketing americana interpretata da Lily Collins, è pronta per Roma. La serie più bistrattata dai critici (soprattutto francesi) e amata dal pubblico (milioni di spettatori) Emily in Paris è approdata con la quarta stagione a Ferragosto su Netflix e da allora è la più vista della piattaforma.Gli ultimi cinque episodi arrivano il 12 settembre e traghettano la protagonista in una vacanza romana che mescola, come sempre, amore e lavoro. «Oltre a Parigi, Roma è la città romantica per eccellenza in Europa – sostiene lo showrunner Darren Star, più di trent’anni di tv, da Melrose Place aSex and the city,che ci ha aperto a maggio il blindatissimo set romano – Sentivo fosse il momento per lo show di farsi un giro fuori dalla Francia, convinto che Emily avesse bisogno di un po’ di avventura».L’avventura ha gli occhi profondi e scuri di Marcello, che Emily incontra per caso sulle piste innevate delle Alpi. «Emily è maturata e ora vivrà la sua storia romantica a Roma. All’inizio è soltanto una scintilla, poi, il caso o il destino, le arriva questo invito a Roma. Eugenio Franceschini è fantastico, per me era fondamentale che Marcello fosse interpretato da un attore italiano». Eccola quindi in Vespa con Marcello, allaFontana di Trevi, a spasso per Trastevere. «Un racconto in stile Hollywood classica, basti pensare a Vacanze romane – commenta Star – volevo omaggiare quel mondo».Il cast italiano è ricco: c’è Raoul Bova nei panni di Giancarlo, un regista pubblicitario, Anna Galiena è la madre di Marcello, matriarca della famiglia Muratori, da generazioni impegnata nella moda italiana. «Roma è un posto unico per girare, non abbiamo avuto il lusso di prepararci con mesi di anticipo – confida il regista Andrew Fleming – all’inizio ero intimidito dalla città ma è andata bene. Avevo uno zio siciliano, sono cresciuto tra gli italiani di Brooklyn, a Roma sono stato varie volte, ho fatto le cose tipiche da turista ma ho anche vagato libero per la città».Dopo aver gestito un cast bilingue, francese e inglese, Fleming ha dovuto aggiungere l’italiano: «Bruno e Philippine ci hanno dato una mano, ma la troupe italiana è stata molto professionale». Bruno è Bruno Gouery che interpreta Luc, il collega di Emily nell’Agence Grateau. «Sono cresciuto tra due culture, mia mamma aveva otto fratelli e sorelle, una grande famiglia italiana – racconta in una pausa del set – In Italia ho lavorato con Siani, De Angelis, Castellittoe poi ho girato in Sicilia la serie The white lotus.Portare la serie a Roma è stato meraviglioso. Il ricordo migliore? Scendere le scalinate di piazza di Spagna». Philippine è Philippine Leroy-Beaulieu, che nella serie è la capa di Emily. «Sylvie ha vissuto a Roma – dice l’attrice, figlia di Philippe Leroy – l’Italia è per lei un posto con più dolcezza rispetto alla concorrenza spietata di Parigi; per me significa tornare a casa, ci ho vissuto undici anni. La città è complessa, per strada la gente è curiosa, i francesi sono più distaccati». E anche molto critici, quando è uscita la prima stagione in tanti hanno storto il naso. «Capisco che per un parigino la Parigi di Emily sembri una cartolina – dice l’attrice – ma per un attore gli stereotipi sono uno spazio per giocare. A me ha divertito osservare i parigini attraverso gli occhi diqualcuno che da fuori li vede freddi, un po’ stronzi. I francesi all’inizio non l’hanno amata perché era tutto vero, poi nelle altre stagioni lo sguardo di Emily è cambiato. Ho detto loro che non avevano senso dell’umorismo, non l’hanno presa bene».