Corriere della Sera, 26 agosto 2024
Differenze tra Telegram e WhatsApp
Telegram si definisce la «più sicura delle applicazioni di messaggistica di massa». A livello tecnico, però, il protocollo MTProto, creato da Nikolai Durov, fratello di Pavel, prevede soltanto la crittografia server-client, dove quindi viene cifrato solo il «viaggio» tra il client (noi) e il server. La società può quindi accedere alle chat. Semplicemente, promette di non condividerle. Al contrario, su altre app, come WhatsApp o Signal, è attiva per tutte le conversazioni la crittografia end-to-end: tutte le comunicazioni sono cifrate quando partono dal dispositivo e vengono decifrate solo all’arrivo, sul telefono del destinatario. Nel mezzo, nessuno può accedervi. Nel caso di Telegram la crittografia end-to-end è garantita solo per le «chat segrete». Per quanto riguarda la moderazione dei contenuti, al centro dell’inchiesta, viene promessa (ma raramente applicata) solo su comunicazioni pubbliche, ovvero canali, set di sticker e bot. «Le chat e i gruppi sono territorio privato dei rispettivi partecipanti. Non eseguiamo alcuna richiesta relativa ad esse», specificano da Telegram.