la Repubblica, 25 agosto 2024
Nel nuovo film Marvel cancellato agente del Mossad
NEew York – Sarà pure il super soldato che veglia sul popolo a stelle e striscie fin dall’inizio della Seconda guerra mondiale, il personaggio dei fumetti più popolare a cavallo degli anni 40 e 50. Ma il prossimo Captain America è destinato a scontentare molti negli Stati Uniti e non solo: creando una frattura con almeno una parte dei suoi fan, difficile da sanare. Il quarto capitolo della saga approderà in sala il prossimo 12 febbraio col titolo Brave new world, Il mondo nuovo, come il celebre romanzo di Aldous Huxley del 1931. Il supereroe dallo scudo stellato dovrà scoprire le ragioni di un complotto internazionale e al suo fianco ci sarà Ruth Bat-Seraph: alter ego della mutante Sabra (il cui nome è lo slang che indica una persona ebrea nata in Israele) interpretata da Shira Haas.Sabra è la supereroina ebrea-israeliana apparsa per la prima volta nell’universo Marvel nel 1981 in una storia dell’ Incredibile Hulk,diventando un personaggio a tutto tondo solo nel 2009: agente ultra-umano cresciuta in un kibbutz e poi al servizio del Mossad. Nelle sue strisce, ha risposto pure alla chiamata di Spider- Man per distruggere le fabbriche satellitari del cattivissimo Dottor Octopus. Peccato che nel nuovo film Marvel la sua identità sia notevolmente diluita: il comunicato stampa la descrive infatti come “funzionaria del governo degli Stati Uniti”. L’alleata di Captain America si chiama ancora Ruth Bat-Seraph ma non usa lo pseudonimo Sabra, quello che i fan più amano di lei.Apriti cielo: la versione rivisitata scontenta tutti. Per i pro Israele, cancellare il suo ruolo nel Mossad è una negazione della sua stessa identità e già chiedono il boicottaggio del film. Dall’altro lato neppure i pro Palestina apprezzano la scelta: non spiegandosi perché realizzare il nuovo capitolo della saga con alleata la figura della supereroina ebrea nel pieno della tragedia della guerra di Gaza che ha già provocato oltre 40.000 morti. Agente americana o del Mossad, poco importa: il messaggio non piace e anche loro già invitano al boicottaggio. Con buona pace del fatto che le origini stesse del fumetto americano così come lo conosciamo sono decisamente ebraiche: giganti come Stan Lee, Stanley Martin Lieber, Jack Kirby, Jacob Kurtzberg, ovvero gli ideatori di Spider- Man, Fantastici Quattro, Superman (la cui saga è stata tante volte comparata a quella di Mosè), Batman, gli X-Men e, appunto, Capitan America erano tutti ebrei. E Marvel è da tempo impegnata a includere nel suo universo fantastico figure “altre”, in cui possono riconoscersi e riflettersi persone non necessariamente americane e bianche. Black Panther è solo un esempio, giacché ha poi realizzato Kamala Khan, una musulmana pakistano-americana. Maya Lopez, nativa americana sorda. Miles Gonzalo Morales, un ragazzo birazziale di 13 anni. America Chavez, portoricana e lesbica. E già in passato alcuni personaggi alludevano a origini ebraiche: Kitty Pryde degli X Men è da sempre stata disegnata con una stella di Davide al collo (piccola, ma c’è). Ben Grimm (la Cosa dei Fantastici Quattro) e Magneto hanno background di quel tipo. Evidentemente, oggi è l’essere israeliani che pesa. La guerra di Gaza ha fatto breccia pure negli studios Disney di Hollywood, produttori del film.