il Giornale, 24 agosto 2024
Eni si allarga in Indonesia
Non solo Africa. L’Eni si rafforza in Indonesia e getta le basi per un forte sviluppo anche nel Far East, mercato in fortissima ascesa. Il Cane a sei zampe ha ottenuto da Giacarta di poter dare una scossa alla produzione di gas nella regione dell’East Kalimantan, sia per il mercato domestico sia internazionale.
Le Autorità hanno approvato il piano di sviluppo del gruppo guidato dall’ad Claudio Descalzi (in foto) relativo ai campi di Geng North e Gehem. Il progetto creerà un nuovo polo produttivo, denominato Northern Hub, nel bacino del Kutei. Via libera anche al piano di sviluppo riguardante altri campi e all’estensione per 20 anni di altre licenze denominate Ganal e Rapak.
Un rafforzamento nell’area che Descalzi ha definito game changer e che fa di Eni un player di peso in grado di produrre 57 milioni di metri cubi al giorno di gas e 80mila barili al giorno di condensati. Un’operazione smart, possibile grazie alle strutture già esistenti nell’area: il gas in parte sarà liquefatto presso l’impianto Gnl di Bontang e in parte indirizzato al mercato interno. Solo l’inizio. Il piano di sviluppo nell’area prevede anche una campagna di perforazione nei prossimi 4-5 anni per valutare il significativo potenziale esplorativo nel bacino di Kutei, che ammonta a oltre 860 miliardi di metri cubi di gas. «L’approvazione dei piani di sviluppo da parte delle Autorità indonesiane segna una tappa fondamentale verso la decisione finale d’investimento per entrambi i progetti gas, in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione e di sicurezza energetica», ha detto l’ad che solo
qualche giorno fa ha avviato la produzione nel Canale di Sicilia, italianizzando parte delle forniture strategiche.
«La creazione di un nuovo polo produttivo ci garantisce oggi una forte leadership in un bacino di livello mondiale, vicino a infrastrutture esistenti e a mercati molto importanti». Tutta l’Asia e l’Estremo Oriente.
Con l’operazione Indonesia, il titolo Eni ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,3% a 14,6 euro.