la Repubblica, 24 agosto 2024
Dietrofront delle aziende Usa su gender e diversità
Addio al socialmente corretto. In via ufficiale per motivi economici, perché non paga nei conti. Ma, in realtà, la scelta nasconde ragioni politiche. Succede ad aziende come Harley-Davidson, ma anche a Jack Daniel’s, il più noto tra i produttori di whisky made in Usa: hanno rinnegato senza troppi scrupoli anni di attenzione alle politiche dedicate a diversità e inclusione. Sarà che i veri uomini non devono chiedere mai,soprattutto se di destra. Così ilFinancial Times ha raccontato la precipitosa retromarcia di aziende principalmente rivolte a un pubblico maschile poco interessato a favorire le equità.Il caso forse più clamoroso riguarda Jochen Zeitz, ex capo della Puma e attuale numero uno di Harley-Davidson. Nel 2013 ha fondato una organizzazione no-profit chiamata The B Team, la cui finalità è sostenere che le aziende non dovrebbero limitarsi a generare profitti, ma anche diventare una spinta per il benesociale, ambientale ed economico. Ma in una settimana ha rinnegato il suo passato buonista.Cosa è successo? L’azienda è stata presa di mira sui social dall’influencer politico ultra-conservatoreRobby Starbuck. In un video di ben nove minuti su X, Starbuck ha attaccato Harley-Davidson, perché «non è allineata con i suoi clienti». Le accuse vanno dall’adesione dell’azienda alla Camera di Commercio Lgbtq+ del Wisconsin, l’organizzazione di un campo di addestramento Lgbtq+ e l’impegno per aumentare la diversità della rete globale di concessionari. Non è mancato un “suggerimento” di marketing destrorso: «Lasciate che vi dica cosa vogliono i vostri clienti, perché è piuttosto facile, sbarazzatevi delle questioni sociali e delle cause divisive. Niente più dipartimenti Diversity & Inclusion, niente più corsi di formazione woke, niente più donazioni a cause woke. Fate solo motociclette. Punto”.I leoni da tastiera gli hanno dato ragione arrivando a chiedere il licenziamento di Zeitz. Ed è così che all’inizio della settimana l’azienda avendo fiutato che una politica troppo corretta rischia di far perdere clienti e milioni – ha comunicato su X la suasecond lifemachista rivendicando di aver terminato la propria attività Dei (Diversity, equity, and inclusion) già in aprile. Di più. Di aver eliminato gli obiettivi di spendere denaro con fornitori che strizzano l’occhio alle diversity, riorientato i gruppi di risorse dei dipendenti esclusivamente sullo sviluppo professionale e iniziato a richiedere l’approvazione centralizzata per tutte le sponsorizzazioni aziendali.Senza grandi rimpianti anche Brown- Forman corp, la società che produce il whiskey Jack Daniel’s, ha deciso di cancellare i programmi Dei, a causa delle crescenti pressioni da parte di politici conservatori statunitensi. I manager di Brown-Forman hanno inviato una lettera ai dipendenti, condivisa poi su X, in cui hanno annunciato che gli incentivi e gli obiettivi dei dipendenti in un futuro (che è già cominciato) saranno legati alle “performance aziendali” e non ai progressi sui temi Dei. Inoltre, la società metterà fine alla sua partecipazione alcorporate equality index,un indice della Human rights campaign foundation sul trattamento, nelle aziende, di dipendenti e consumatori gay, lesbiche, bisessuali e transgender. I due voltafaccia sono la fotocopia di azioni intraprese negli ultimi mesi da Tractor Supply Co. e il colosso dei trattori Deere, anche loro prese di mira da Starbuck.