la Repubblica, 24 agosto 2024
La Fed annuncia il taglio dei tassi
Milano – Jerome Powell affronta il suo discorso più importante dell’anno con volto serafico e i toni più miti da anni. Dal palco di Jackson Hole (nel Wyoming, che ospita ogni anno un simposio di banchieri ed economisti) annuncia il tanto atteso cambio di politica monetaria negli Usa:«The time has come», è l’ora di ridurre il costo del denaro.Ne verrà, dalla riunione del 18 settembre, una serie di tagli ai tassi, oggi al 5,25-5,50%, forse più aggressiva e rapida di quanto gli operatori si aspettino. Difatti, dopo le sue parole, gli indici di Wall Street sono partiti verso un rialzo di circa l’1%, mentre dollaro (da luglio in calo del 5%) e i Treasury Usa sono scesi. E la quota di investitori che vede un taglio “doppio” (ossia 50 punti base, non 25) tra un mese è salita dal 28% al33%.La svolta arriva a sei settimane dal voto per la Casa Bianca, e avrà ripercussioni sul testa a testa tra la vicepresidente democratica Kamala Harris e l’ex presidente repubblicano, Donald Trump. Non è un mistero che i contraccolpi dell’inflazione e dei rialzi di tassi per arginarla flagellino da mesi gli indici di gradimento del presidente Biden; ed è anche noto che lo sfidante Trump, già ruvido con Powell e la Fed nel primo mandato, aveva esortato Powell a non tagliare i tassi prima del voto.«La mia fiducia circa un calo sostenibile dell’inflazione verso l’obiettivo del 2% è salita – ha detto Powell –. I dati del mercato del lavoro sono inequivocabili (unmistakable ) e mostrano che non è più surriscaldato». E laFed non auspica «ulteriori peggioramenti delle sue condizioni», pur se Powell ha detto di volersi tenere un «ampio margine» in caso di peggioramento eccessivo. Anche questa è una mezza svolta rispetto alla “navigazione a vista” in auge da mesi, basata sull’analisi dei dati periodici di prezzi, occupazione, credito e i sui loro riflessi sul Pil Usa (che a luglio saliva di un rotondo 2,8%) piuttosto che sul “tasso di interesse neutrale”.Ieri, invece, Powell ha rotto gli indugi. «Il mercato prezza quasi quattro tagli da 25 punti base entro fine anno e otto da 25 punti nei prossimi dodici mesi – dice Blerina Uruci, capoeconomista di T. Rowe Price negli Usa –. Ma l’approccio da colomba di Powell delinea uno scenario che includerebbe una normalizzazionepiù rapida, con tagli di 50 punti, magari anticipati nei prossimi sei mesi e un possibile aumento degli interventi complessivi: specie se i prossimi due dati del mercato del lavoro sorprenderanno al ribasso».Nel ritrovo annuale dei banchieri centrali Powell ha rimarcato «gli ottimi progressi fatti dalla Fed, che non ha esitato ad assumersi le proprie responsabilità nel raffreddare i prezzi e portarli verso l’obiettivo del 2%, senza forti aumenti dei disoccupati e senza infliggere al Paese quella recessione che qualcuno riteneva necessaria a giugno 2022, quando l’inflazione raggiunse il picco al 7,1%». Nella sua ricostruzione del rincaro «più severo dagli anni ‘70» l’economista ha descritto «una straordinaria collisione tra una domanda surriscaldata e temporaneamente distorta e un’offerta limitata»: dal collo di bottiglia creato nel 2020-21 dai blocchi di attività post pandemia alla crisi del gas esplosa dopo l’invasione russa dell’Ucraina. «C’è tanto da imparare da questa fase straordinaria. I limiti della nostra conoscenza, emersi in modo così evidente durante la pandemia, richiedono di mantenere un approccio umile e flessibile».