la Repubblica, 24 agosto 2024
Bob Kennedy jr si ritira e va con i repubblicani
Chicago – La pecora nera dei Kennedy ha da ieri un peccato in più da farsi perdonare dai suoi. Robert Jr., 70 anni, l’avvocato e attivista che ha costruito fama e fortuna spingendo ipotesi complottiste sui vaccini anche grazie alla popolarità del suo cognome irritando tutto il resto del clan – è figlio di Bob e nipote di Jfk –, abbandona la corsa come candidato indipendente in 10 stati («ma votatemi negli altri»). E, all’indomani della chiusura della convention dem offre il suo endorsement a Donald Trump, ottenendo in cambio la promessa di un posto nella sua futura amministrazione.Che nella gara ormai testa- a-testa fra il tycoon e Kamala Harris, non c’è più posto per un terzo uomo era d’altronde ormai evidente. Con Joe Biden frontrunner dell’asinello, Kennedy Jr. aveva un potenziale di voti pari al 15 per cento. Crollato al 4-5 per cento dopo il cambio di candidato dem. Quanto basta a fare del male a Kamala, con cui pure aveva tentato una trattativa: senza nemmeno ricevere una telefonata in cambio. Per la campagna repubblicana in crisi, è una boccata d’ossigeno. In stati chiave come Arizona, Georgia, Michigan, Pennsylvania e Wisconsin, può significare superare, sia pur di misura, la candidata dem: e di fatto vincere così le elezioni. Certo, resta l’incognita di cosa faranno davvero gli elettori di Robert Jr.: incarna un voto di protesta ed è dunque difficile capire se effettivamente poi voteranno per Trump.«Non interrompo la campagna, il mio nome resta sulle scheda elettorali della maggior parte degli Stati: mi alleo a Trump negli stati a rischio. So di non avere più un percorso realistico di vittoria, implacabilmente e sistematicamente censurato dei media come sono» ha detto. In caso di vittoria, The Donald, glielo ha già promesso: «Mi arruolerà nella sua amministrazione». Bobby Kennedy racconta pure che l’offerta è arrivata dopo un secondo incontro con Trump (il primo era avvenuto nei giorni della convention Rep a Milwaukee, l’altro è recente): «Ha suggerito di unire le forze. Ci siamo ispirati al “team di rivali” di Abramo Lincoln, stringendo un accordo che ci permette di dissentire su ciò su cui non siamo d’accordo pubblicamente e privatamente anche con furia, se necessario. Continuando però a collaborare sulle questioni essenziali che condividiamo».Camelot (ovvero l’intera famiglia Kennedy) non l’ha presa bene. E infatti cinque dei suoi fratelli e sorelle – Kathleen, Courtney, Kerry, Chris e Rory – hanno subito sottoscritto un comunicato congiunto stigmatizzando pubblicamente la scelta del terzo degli undici figli di Ethel e Bob: «Vogliamo un’America speranzosa, unita nella visione condivisa di un futuro più luminoso, definita dalla libertà individuale, dalla promessa economica e dall’orgoglio nazionale. Crediamo in Harris e Walz e consideriamo la decisione di Bobby un tradimento dei valori che nostro padre e noi tutti abbiamo più cari». Lui non indietreggia: «I dem sono il partito di guerra, censura, corruzione, Big Pharma, tecnologia e soldi». Trump gongola: «Ragazzo fantastico. Insieme si vince».