Corriere della Sera, 24 agosto 2024
Paulo Dybala e la Roma, una love story
Roma - Poche cose a Roma hanno la sacralità della maglia numero 10 di Francesco Totti. Quando era ancora in attività, per Natale, ne regalava una tiratura limitata a pochi fortunati. Era più di uno status symbol. Era entrare in un circolo esclusivo.
Così la richiesta di farla vestire in campo a Paulo Dybala, fatta dai tifosi giallorossi con qualsiasi mezzo – radio, social, cori a Trigoria mentre la squadra si allenava – certifica l’amore per l’argentino che ha raggiunto livelli record dopo il no all’offerta da 75 milioni di euro arrivata dai sauditi dell’Al Qadsiah. Quando sembrava tutto fatto e c’era un aereo privato parcheggiato a Ciampino per portare Dybala in Arabia Saudita, è arrivato il grande ribaltone.
Molte le figure importanti in questa love story e le prime, parlando di amore, non possono essere che la moglie Oriana e la mamma Alicia. Se Paulo era dubbioso di andare in Arabia Saudita, Oriana era proprio contraria. I due si sono sposati lo scorso 20 luglio, in Argentina, ma la promessa di matrimonio era arrivata alla fontana di Trevi. Cantante e attrice, Oriana non voleva lasciare l’Europa. Semmai ritornare in Argentina, tra un paio d’anni. Mamma Alicia, come ogni mamma, ha sempre voluto solo la felicità di Paulo, che ha perso il papà quando Dybala aveva 15 anni. I tifosi giallorossi, saputo del no ai sauditi, si sono riversati sotto la casa di Dybala, a Casal Palocco, in festa. Oriana li ha salutati agitando la mano come se avesse appena segnato un gol.
Eppure Dybala, nella mattinata di giovedì, aveva svuotato l’armadietto a Trigoria. Un ruolo nella sua decisione finale l’hanno avuta i suoi compagni di squadra, con le loro facce da funerale al saluto di Paulo, che nello spogliatoio è amato. La connection argentina con Paredes e Soulé, che ha accettato la Roma in estate anche per giocare insieme a Paulo, è stata importante. Dybala li aveva invitati a cena la sera prima, per confessarsi con loro. Paredes e Soulé sono stati i primi a commentare sui loro profili social la notizia. Paredes, ieri, ha fatto con l’amico un allenamento supplementare per entrare in forma al più presto. Alla fine, il solito mate, la bibita degli argentini.
La parte dei tifosi l’ha spiegata un grande ex, Radja Nainggolan, a TeleRadioStereo: «L’affetto della gente può fare tanto, non sono molte le piazze che ti danno questo. Dybala ha sentito questo affetto, la follia che c’è stata a Trigoria».
La Roma è stata accusata da più parti di aver cercato di spingere Dybala tra le braccia degli emiri per risparmiare sull’ingaggio. In realtà il club è rimasto in posizione di attesa fino a quando il rappresentante di Dybala non ha annunciato l’accordo del suo protetto con l’Al Qadsiah. L’offerta dei sauditi alla Roma – meno di 4 milioni per il cartellino – è stata ai limiti dell’offensivo. La Roma l’ha rifiutata e Dybala, sostenuto dal suo entourage, ha capito che si era aperta una crepa e ci ha infilato il suo desiderio di restare a Roma. I sauditi non si sono accontentati di vincere, volevano stravincere. E così hanno perso. Anche gli intermediari hanno perso 8 milioni di commissioni, ma questo è un altro discorso. L’allenatore del Genoa, Alberto Gilardino, ha commentato così: «La decisione di Dybala è un bello spot per il calcio. È importante che un giocatore come lui abbia fatto una scelta del genere».
Ognuno, se vorrà, nei prossimi giorni racconterà come è andata. Per l’ex presidentessa Rosella Sensi con questa decisione Paulo «è entrato nella storia». Lo pensa anche il Comune di Roma, che sul profilo Instagram ha lasciato un messaggio per la Joya, accompagnato da scatti di zone e monumenti della città, oltre a un maritozzo: «Ti capiamo, Paulo. Roma è Roma». È stato lanciato anche un sondaggio, chiedendo ai romani quale è stato, secondo loro, il primo motivo che ha trattenuto Dybala nella Capitale. Non ha votato il presidente della Lazio, Claudio Lotito: «Perché questo sondaggio non l’hanno fatto sui giocatori della Lazio?».