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 2024  agosto 22 Giovedì calendario

PURE TUTANKHAMON ERA UN CIAVATTARO – SE PENSATE CHE LE INFRADITO SIANO UN ORRORE MODAIOLO DEI GIORNI NOSTRI, VI SBAGLIATE DI GROSSO – GIÀ NEL 3500 A.C. IL BUON GUSTO NON ERA DI CASA IN EGITTO: TUTANKHAMON E LA MOGLIE SFOGGIARONO UN PAIO DI INFRADITO IMPREZIOSITE DI MATERIALI PREZIOSI AL MATRIMONIO E, ANNI DOPO, IN MESOPOTAMIA, PURE IL RE NARAM-SIN FU RAPPRESENTATO CON LE FLIP FLOP – PER I GIAPPONESI SONO UN MUST LE ZORI, OGGI USATE SOLO CON GLI ABITI TRADIZIONALI E… -

La storia del costume ambisce a raccontare le abitudini stilistiche degli esseri umani ricostruendo il passato di abiti e accessori. Tra questi figurano le infradito […] Il primo vero modello di infradito risale al 3500 a.C., quando nell’antico Egitto venivano indossati dai faraoni, oppure da uomini facoltosi e sacerdoti, per affermare il proprio status sociale. Di tipologie ne esistevano svariate: ad esempio, i sandali-infradito più semplici avevano la suola in cuoio o in papiro intrecciato.

La testimonianza della loro esistenza, e soprattutto della loro forma, è raffigurata sul trono di Tutankhamon: il faraone e la sposa condividono un paio di infradito simili ai moderni sandali, indossandone uno ciascuno. Ciò simboleggia non solo la loro ricchezza poiché in materiali preziosi, ma anche la condivisione del matrimonio e del potere in qualità di coppia. A questa testimonianza se ne aggiunge un’altra in Mesopotamia, una lastra di pietra risalente al 2250 a.C. e raffigurante il re Naram-Sin con le infradito.

La loro storia prosegue negli anni fino ad arrivare nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale, quando i soldati americani scoprirono in Giappone gli zori, una tipologia di infradito antichissima indossata con i calzini. Sono simili al modello occidentale, ma fatti di paglia di riso o altre fibre, stoffa, legno laccato, pelle e gomma. La loro peculiarità è l’hanao, la stringa spessa che tiene unito il piede alla calzatura, insieme alla struttura particolare della scarpa: il tallone dovrebbe sporgere di circa 1 cm dietro e il mignolo non dovrebbe avere nulla su cui poggiare.

Esiste un’ulteriore distinzione tra zori femminili e maschili: i primi hanno l’hanao rosso e possono essere in vinile per le occasioni formali o in stoffa per le cerimonie; i secondi sono caratterizzati dall’hanao bianco o nero. Rimangono un esempio antico di sandalo, indossato oggi con gli abiti tradizionali poiché considerato un “caso eccezionale” della moda giapponese, infatti non viene usato nella quotidianità.

Come già detto, l’usanza tutta americana di indossare le infradito con i calzini bianchi non è originale degli USA, bensì del Giappone da cui i soldati presero ispirazione e portarono nelle loro terre questo modello indossato principalmente in spiaggia. All’inizio venivano chiamati jandals, dall’unione tra le parole “Japan” e “sandals”, per poi assumere il nome flip flop.

[…] Prima, però, di vedere in che modo i marchi contemporanei interpretano le infradito, bisogna raccontare l’apporto di Havaianas alla normalizzazione di queste scarpe. I primi “sandálias havaianas” arrivano nel Brasile del 1962 e sono bianchi e blu, tingendosi di verde in seguito a un errore di produzione.

[…] Oggi il mito delle infradito è tale grazie alle sue origini antiche e a fenomeni più recenti, che hanno plasmato l’immaginario collettivo. Il marchio Miu Miu, del gruppo Prada, le ha proposte in una versione colorata ma essenziale per la primavera estate 2024, così come tante altre case di moda […]