Corriere della Sera, 23 agosto 2024
Scala dei Turchi, la rete divelta e l’assalto dei turisti
«Cari turisti rispettate le leggi, non vandalizzate più Scala dei Turchi e non costringetemi a “militarizzarla” per tutelarla» si sfoga con il Corriere, Sabrina Lattuca, sindaca di Realmonte, nell’Agrigentino.
Mercoledì scorso sono dovuti intervenire degli equipaggi della polizia locale per far sfollare decine di persone che si erano introdotte sulla scogliera senza autorizzazione. Quel giorno, infatti, c’era un divieto totale di ingresso a causa di un allerta maltempo.
«Non è solo incivile aver travolto il personale che bloccava gli ingressi ma è illegale aver divelto, per l’ennesima volta, tratti di recinzione comunale che è già stata ripristinata. Se riusciremo a individuare chi è stato li denunceremo, ora basta», prosegue Lattuca.
La falesia di marna bianca è tanto delicata quanto unica. Al punto che l’Unesco l’ha inserita fra i cento geositi più importanti al mondo. Una bellezza che non sfugge ai vacanzieri. Per una ricerca di Statista, è la spiaggia italiana che vanta più foto pubblicate in Rete nel corso di quest’anno.
«Una tale bellezza va ammirata e non militarizzata – dice la sindaca – e per questo, sino a oggi, volevo evitare di istituire posti fissi di polizia locale ma se costretti dovremo cambieremo registro». Il Comune, da quando ha acquisito l’area lo scorso anno, ha lanciato una serie di iniziative per preservarla come il contingentamento delle visite turistiche. «Abbiamo creato il pass “My Scala dei Turchi”, al costo di cinque euro a persona, comprensivo di assicurazione – prosegue – che è gratis per i residenti, i diversamente abili, i bimbi sotto i 12 anni, le scuole, le università e per chi svolge attività scientifiche. Ogni mezz’ora possono entrare al massimo venti persone e si prenota tramite il sito del Comune. Tutto è gestito da un nuovo ufficio e, presto, da una fondazione, istituita a gennaio con legge regionale».
Ai controlli sino a oggi ci sono stati ragazzi del servizio civico e volontari di 14 associazioni. «Sono attivisti del Fai e di altre cooperative del territorio a cui va il mio plauso perché simbolicamente è bello che a tutelare Scala dei Turchi sia una sorta catena umana volontaria al servizio della bellezza».