Avvenire, 22 agosto 2024
Muore a 4 anni cadendo dal trattore. Per i più piccoli è un’estate nera
Oggi avrebbe spento cinque candeline e invece al posto di una festa di compleanno a Villar Pellice, 70 km da Torino, si celebra una tragedia. E il protagonista, purtroppo, è lo stesso: si chiama Dylan Lausarot ed un bambino di appena quattro anni che ieri è morto schiacciato da un trattore in un tragico incidente. Secondo le prime ricostruzioni, il piccolo era a bordo del mezzo agricolo con un cugino di 18 anni che stava raccogliendo il fieno, quando è caduto a terra ed è rimasto schiacciato sotto la ruota del carrello che non si è fermato in tempo per salvarlo. Nonostante l’immediato arrivo dell’elisoccorso, il trasferimento in ospedale al Regina Margherita di Torino e i tentativi di rianimazione, per Dylan – in arresto cardiaco – non c’è stato niente da fare. «Era tutto contento, voleva sempre salire con me sul trattore – spiega il cugino –. Avevamo quasi finito, io ho fatto la manovra verso destra e ho visto che stava cadendo, l’ho afferrato subito per la canottiera che però si è strappata. Ho fermato tutto ma non è bastato». Sull’episodio stanno ora indagando i carabinieri di Torre Pellice che hanno raccolto le prime testimonianze e sequestrato il trattore. Distrutti dal dolore i genitori del piccolo Dylan che hanno dato il consenso per la donazione delle cornee. Solo pochi giorni fa, sempre a Torino, una bambina di due anni di nome Esmeralda, che era con la mamma in visita a un parente dell’ospedale San Giovanni Bosco, è stata investita da un’auto che stava uscendo dal parcheggio ed è morta dopo ventiquattr’ore in cui i medici hanno tentato l’impossibile. Sgomento anche nel Parmense dove continua il mistero intorno al neonato trovato senza vita il 9 agosto nel giardino di una villetta a Traversetolo. Del piccolo – scoperto per caso dal proprietario di una casa in frazione Vignale – non si conosce nemmeno l’identità. Chi ha abbandonato il piccolo ha oltrepassato il cancello dell’abitazione, anche se finora non sono emersi indizi utili per risalire all’identità dei genitori o di chi può aver abbandonato il bambino. Mentre i magistrati continuano ad indagare, ieri il Comune ha fatto sapere che – una volta completata l’autopsia – si occuperà del funerale e metterà a disposizione uno spazio per la tumulazione nel cimitero locale, anche grazie al supporto economico di alcuni cittadini colpiti da questa vicenda drammatica.
Purtroppo queste non sono le uniche storie tragiche che in questi giorni d’agosto hanno portato i minori nelle pagine della cronaca più nera. Il mese era cominciato con la morte di Amin, un bimbo di quattro anni che pochi giorni prima era caduto nella piscina del centro Acquasport di Cermenate, nel Comasco, senza più riemergere. Dopo alcuni tentativi di rianimazione sul posto, il bambino è stato ricoverato in terapia intensiva all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo dove è morto dopo due giorni. A Ferragosto è toccato a Giuseppe Grieco, 7 anni originario di Castellammare di Stabia: era in vacanza nell’agriturismo Castanito di Vico Equense e lì è annegato nella piscina. I carabinieri – che hanno fatto accertamenti sul rispetto delle norme da parte della struttura – non escludono che Giuseppe, che sapeva nuotare, possa essere morto per un malore, forse una congestione, anche se si attendono ancora gli esiti dell’autopsia che potrebbe chiarire la causa della morte. La sua vicenda ha lasciato senza parole tutta la penisola sorrentina che si è stretta intorno alla famiglia prima con una veglia di preghiera e poi con una partecipazione sentita alle esequie dove per il piccolo Giuseppe, appassionato di calcio, sono stati liberati in cielo centinaia di palloni bianchi.