la Repubblica, 22 agosto 2024
America’s Cup. Storia e tecnologia si sfidano in mare
Abbiamo lasciato quei monoscafi che decollavano sul mare tre anni fa, tra un caffè e l’altro nelle notti di Auckland, nell’epoca del Covid che sbarrava la strada al pubblico italiano. Li ritroveremo in un bagno di folla sul lungomare di Barcellona, trasportando su una barca i sentimenti tipici di una nazionale azzurra: anche se il suo nome è Luna Rossa, e bastano due parole per smuovere emozioni.
È tempo di America’s Cup, il trofeo sportivo più antico al mondo, 173 anni di storia e una tradizione che ormai si abbina a una tecnologia da fantascienza. In questo incrocio tra passato e futuro il giorno fissato per l’inizio della Preliminary Regatta è proprio oggi, 22 agosto, come nel 1851, con la celebre Coppa delle Cento Ghinee attorno all’Isola di Wight, vinta dalla goletta America di fronte alla regina Vittoria. Ma il primo colpo d’occhio a Barcellona sarà su barche che volano e attaccano i 50 nodi di velocità, marinai equipaggiati come astronauti, e atleti di origine olimpica che pedalano a frequenze mostruose. Impegnati in sfide lampo della lunghezza media di ventitre minuti, niente a che vedere con le lente regate di un tempo. Dopo gli allenamenti ad alta intensità che finiranno il 25 agosto, dal 29 cominceranno le regate della Louis Vuitton Cup che eleggeranno quattro semifinaliste in gara dal 14 al 19 settembre, poi via alla finale in cui Luna Rossa Prada Pirelli non solo vorrà esserci, ma dal 26 settembre al 5 ottobre diventare la sfidante dell’avversario più detestato: New Zealand. La coppa che il team di Patrizio Bertelli si sentì tra le mani sul 3-3 nella finale nel golfo di Hauraki, prima di scivolare sul 7-3, sarà rimessa in palio dal 12 al 21 ottobre, e stavolta l’obiettivo è riscrivere l’epilogo.Le regole le hanno decise i neozelandesi insieme ai loro alleati di Ineos Britannia. Al campo dei partecipanti dell’edizione passata, American Magic e ovviamente i britannici, si sono aggiunti gli svizzeri di Alinghi, due volte vincitori della coppa, nel 2003 e nel 2007, e i francesi di Orient Express. Ma Luna Rossa ha accolto con entusiasmo e spirito scientifico la sfida, pronta a rinnovare la passione che ha legato gli italiani prima ad Azzurra, poi al Morodi Venezia, infine a questo gioiello che nella sua unica versione consentita dal regolamento per l’edizione numero 37 è stato mostrato al mondo nel porto di Cagliari. Un monoscafo AC75 ispirato al Silver bulletche fu varato per la prima Luna Rossa del 1999, con una abbagliante livrea metallica “Metal K” che al riflesso del tramonto vira verso l’oro.Al progetto si sono dedicate 40 persone nella fase di disegno e sviluppo, con 70.000 ore di lavoro da parte di 35 boat builder. Il segreto ha ovviamente accompagnato ogni fase della lavorazione, ormai nell’America’s Cup si gareggia con i monoscafi dotati di foil che fanno tenere sollevata la barca in volo, ma questa è l’ultima generazione contando le due versioni della scorsa Coppa.Sarà diversa, con barche pesanti una tonnellata in meno, e otto uomini a bordo al posto di undici. Quanto cambia? Per i telespettatori e gli utenti del web tanto, perché sarà più facile memorizzare i campioni che comporranno un’ideale nazionale. Come nei giorni di Auckland Spithill-Bruni erano una coppia familiare quasi come Gentile-Cabrini, anche adesso tornerà popolare Max Sirena, skipper e team director, amico di Jovanotti e braccio destro di Patrizio Bertelli dal cantiere al mare aperto, passando per le sale dove si decidono le alleanze della coppa.Si scoprirà che i tre coach si chiamano Philippe Presti, Hamish Wilcox e Jacopo Plazzi, e sarà impressionante la forza dei Cyclors Power Team, dei marinai ciclisti che hanno preso il posto dei grinder che giravano le manovelle con le forza delle braccia. Saranno in quattro, pedalando alimenteranno i sistemi idraulici che permettono di regolare vele e albero. E in questa visione di potenza muscolare e tecnologia ibrida saranno celebrati nomi conosciuti nel mondo dello sport: non solo i canottieri olimpici, ma anche un windsurfer come Mattia Camboni, che ai Giochi di Tokyo ha sfiorato il podio penalizzato da una partenza anticipata.Ci sarà poi la grande novità dell’America’s Cup per le donne e per i giovani, ad arricchire le opportunità di una coppa che tanto appare lontana nel tempo, quando si avvicinano i due secoli dalla nascita, tanto è radicata nei giorni nostri. Nella voglia di dominare il mare, magari volandoci sopra.