la Repubblica, 22 agosto 2024
Ipotesi turbativa d’asta per la diga di Genova. Indaga la Procura Ue
GENOVA – È la turbativa d’asta l’ipotesi di reato su cui si stanno sviluppando le indagini dell’Eppo, la Procura europea, sull’appalto per la costruzione della nuova diga del porto di Genova, l’opera al momento più costosa del Pnrr in Italia: un miliardo e 300 milioni.
Le indagini partite nell’autunno del 2023 e affidate ai finanzieri del capoluogo ligure, hanno trovato un importante punto d’incrocio con l’inchiesta per corruzione che vedrà, il 5 novembre, comparire davanti ai giudici l’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti insieme con l’imprenditore Aldo Spinelli e l’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini, quest’ultimo anche ex Commissario proprio per la Diga.Fra gli atti che la procura di Genova ha riversato ai colleghi Andrea Scudieri e Stefano Castellano, referenti della sede di Torino di Eppo (European Public Prosecutor’s Office) c’è un’intercettazione telefonica di un colloquio fra Toti e Spinelli. È il 28 settembre 2021 e Spinelli sollecita Toti: «T’ho visto a Rai3 ma della diga non ne parlate mai, ma parte sta diga o no?». E Toti: «La diga, ma la diga è fatta… è già in gara». Il 22 novembre 2021 sul sito di Autorità portuale compare l’annuncio «pubblicato l’avviso esplorativo finalizzato a conoscere e selezionare gli operatori economici interessati a partecipare alla procedura negoziata per l’affidamento dell’appalto integrato complesso». Quindi la diga a settembre non era in gara. Ma Toti non si trattiene: «Sappiamo già anche chi la fa però non te lo... (ride)». Poi, come se si fosse spinto troppo in là: «Però c’è la gara e quindi non si può…». Spinelli teme possa aggiudicarsi i lavori un gruppo cinese. Ma Toti lo tranquillizza: «Ma sì no... Ma no vince, secondo me vince Salini Fincantieri e Fincosit». La gara sarà indetta il primo giugno del 2022 e il 12 ottobre dello stesso anno verrà proclamato vincitore il consorzio PerGenova Breakwater, il cui capofila è appunto Webuild guidato da Pietro Salini, l’uomo che ha costruito il nuovo ponte dopo il crollo del Morandi, e al quale il ministro Salvini vorrebbe affidare la realizzazione del ponte di Messina.La predizione di Toti non è un elemento secondario nell’indagine dei procuratori europei. Ma non l’unico. Oltre ad accertamenti autonomi, di sicuro rilievo è il dossier inoltrato a Eppo dall’Anac e contenente anche indicazioni su precise ipotesi di reato. L’Autorità Anti Corruzione aveva ingaggiato un acceso confronto con l’allora commissario alla Diga Signorini, prima che finisse per ben due mesi in carcere sotto il peso di quelle accuse di corruzione per le vacanze a Montecarlo, con annesse fiche sal Casinò, offerte dal generoso scio’ Aldo in cambio, secondo i pm genovesi, di concreti aiuti per aggiudicarsi le concessioni in porto. Per Anac, l’appalto diga è viziato da «anomalie, conflitti di interesse, scarsa trasparenza, mancato rispetto della concorrenza» senza parlare dei pesantissimi sospetti riguardanti gli adeguamenti contrattuali previsti dal bando, o meglio le varianti «connesse alle condizioni geologiche e geotecniche e ai campi di prova». Aspetto quest’ultimofondamentale. Perché secondo esperti come il professor Pietro Silva, fra i massimi progettisti di porti nel mondo, la profondità di 50 metri su un fondale fangoso e instabile rende il progetto pericolosissimo sia per rischi di cedimento sia per una serie di extracosti che si stanno già manifestando e che fanno infuriare il nuovo Commissario, il sindaco Marco Bucci, che su quest’opera si sta giocando la credibilità conquistata con il nuovo ponte Morandi.