Anteprima, 1 luglio 2024
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Biografia di Luciano Giovannetti
Luciano Giovannetti (1934-2024). Vescovo emerito di Fiesole, aveva guidato la diocesi dal 1981 al 2010. «Testimone e sopravvissuto alla strage nazista di Civitella in Val di Chiana, una delle più atroci della seconda guerra mondiale con 244 vittime […] (il parroco, di cui il giovanissimo Luciano – aveva 10 anni – era chierichetto durante la messa del mattino prima dall’assassinio di massa, chiese alle truppe di Hitler di essere preso al posto della sua gente. “Si dice che il sangue dei martiri porta frutti. Lo posso testimoniare in prima persona. Il mio ministero, prima presbiterale e poi episcopale, è uno dei frutti della ‘santità eroica’ del mio arciprete, don Alcide Lazzeri, che offrì se stesso per salvare l’intera comunità dalla furia omicida del commando tedesco. Un tentativo purtroppo vano. Sarebbe stato il primo a essere ucciso” […] due anni dopo l’eccidio Giovannetti entra in Seminario. Viene ordinato sacerdote ad Arezzo il 15 giugno 1957: non ha neppure 23 anni. E a 29 anni è nominato rettore del Seminario. L’8 aprile 1978 riceve l’ordinazione episcopale: è ausiliare di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e con i suoi 44 anni è uno dei più giovani vescovi d’Italia. Nel 1981 Giovanni Paolo II lo sceglie come vescovo di Fiesole. Nel periodo da rettore vive la preparazione e la celebrazione del Concilio Vaticano II. Un evento che sarà al centro di tutto il suo episcopato segnato dall’esigenza di rinnovamento e dallo slancio missionario. Vescovo fra i lavoratori, accanto ai cristiani impegnati in politica, in mezzo alla gente comune, trasmette con la sua parola e il suo stile autorevolezza e vicinanza al tempo stesso. Compie tre Visite pastorali, tiene il Sinodo che dura cinque anni, accoglie papa Wojtyla nella sua diocesi, convoca il Congresso eucaristico diocesano […] Comunque il suo ministero è marcato dalla “ferita del cuore” che l’eccidio gli ha procurato. “Sempre con discrezione ne ho fatto riferimento nelle omelie, negli scritti, negli interventi pastorali”, diceva. E in quest’ottica va letta anche la scelta di creare la Fondazione Giovanni Paolo II dopo un pellegrinaggio in Terra Santa nel 1997 dove con i fedeli resta bloccato al Muro che separa Gerusalemme e Betlemme toccando con mano odio e divisioni. Come quelle vissute da ragazzino durante la guerra» [Giacomo Gambassi, Avv] • Lo scorso 25 aprile era tornato a Civitella per partecipare alla cerimonia in ricordo della strage nazista. Lo avevano visto in piazza davanti al capo dello Stato. Era ormai costretto su una sedia a rotelle, ma sereno e lucido, come sempre • Morto sabato pomeriggio nella canonica della chiesa di Sant’Agnese nel centro storico di Arezzo dove si era ritirato. Il suo cuore si è fermato nel giorno esatto della strage che aveva segnato la sua vita. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 26 luglio • Da ieri mattina la sua salma è esposta nella cappella della Madonna del conforto, nel Duomo di Arezzo. La messa funebre si terrà oggi a partire dalle 15.30. Poi il corpo sarà portato a Fiesole. Alle 15.30 di domani sarà sepolto nella cattedrale.