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 2024  luglio 15 Lunedì calendario

Biografia di Pier Francesco Galli

Pier Francesco Galli (1931-2024) Per decenni è stato un testimone importante della psicoanalisi italiana. Pier Francesco Galli, nato nel 1931 a Nocera Inferiore da una famiglia marchigiana, studiò psichiatria e psicoanalisi a Milano, Basilea e Zurigo. Nelò 1959 fonda con Gaetano Benedetti la collana Feltrinelli Biblioteca di Psichiatria e di Psicologia Clinica (87 volumi), nel 1964 la collana Boringhieri Programma di Psicologia Psichiatria Psicoterapia (a tutt’oggi circa 300 volumi), nel 1967 la rivista trimestrale Psicoterapia e Scienze Umane, edita da Franco Angeli. In anni in cui l’università italiana non era abbastanza preparata sui temi della psicoterapia, lui suggeriva a Feltrinelli e Boringhieri libri che sarebbero poi diventati parte integrante della formazione di generazioni di colleghi. Tra questi, alla fine degli anni Ottanta, Anatomia della psicoterapia di Lawrence Friedman e il Trattato di psicoterapia psicoanalitica di Helmut Thomä e Horst Kächele.Nel 1960, fonda, con alcuni colleghi, il Gruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia (dal 1970 denominato Psicoterapia e Scienze Umane), che organizza corsi di aggiornamento molto frequentati scegliendo come relatori alcuni tra i principali psichiatri e psicoanalisti italiani e internazionali. Un piccolo elenco solo indicativo: Giorgio Abraham, Silvano Arieti, Michael Balint, Franco Basaglia, Johannes Cremerius, Giovanni Jervis, Eugène Minkowski, Silvia Montefoschi, Cesare Musatti, Paul-Claude Racamier, Mara Selvini Palazzoli. Un’area che a Galli stava a cuore era la formazione nei Servizi di salute mentale, condotta in prima persona, per decenni, in diverse regioni italiane. Ma è lo studio della teoria e della tecnica psicoanalitiche il suo più specifico tema di approfondimento, per il quale fu invitato più volte a tenere conferenze anche negli Stati Uniti presso il gruppo degli allievi di David Rapaport, che lui considerava un modello di riferimento. In tempi non sospetti si interessò molto alla critica del training psicoanalitico tradizionale, con la pubblicazione di articoli a firma di autori come Otto Kernberg e Johannes Cremerius.