La Stampa, 21 agosto 2024
I genitori di Sharon: «Mai uscita così tardi. Perché quella notte?»
«Mia figlia non è mai uscita a fare passeggiate così tardi come quella sera». Mamma Maria Teresa e papà Bruno, sentiti per sette ore ieri, lo hanno assicurato ai carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo che indagano sull’omicidio di Sharon Verzeni. Almeno in base a quanto a loro avevano raccontato la trentatreenne e il compagno Sergio Ruocco.
Perché Sharon lo ha fatto? Quella notte è successo qualcosa? Una lite? Aveva qualche preoccupazione? Da quel che emerge, i genitori non sarebbero stati neppure pienamente aggiornati sul suo avvicinamento a Scientology, che qualche screzio aveva generato nella coppia. La donna si era stata introdotta nel movimento religioso dai suoi datori di lavoro. Ma il costo dell’iscrizione ai corsi sarebbe stato tema di discussione con Ruocco, almeno per quel che è emerso: «È una storia di un anno fa», assicura Cristopher, il fratello della vittima.Il titolare del bar pasticceria Vanilla, nella zona industriale di Brembate, non è ancora stato sentito perché sarebbe da tempo all’estero per lavoro. I colleghi non hanno voglia di parlare coi cronisti «per rispetto del dolore della famiglia».Già alle 9,30 di oggi, ripartiranno le audizioni, con l’ascolto di altre nove persone vicine alla vittima. Dopo la lunga deposizione della sorella Melody e del fratello Cristopher, ieri è toccato ai genitori di Sharon. Alle 14,35 hanno varcato il cancello della caserma. Hanno ignorato il tentativo di assalto dei cronisti e dal retro hanno raggiunto gli uffici. Fino alle dieci di sera, per sette ore hanno risposto alle domande dei carabinieri che indagano con i colleghi del reparto Crimini violenti del Ros.A distanza di tre settimane non c’è un indagato, non c’è un movente, non c’è un’arma del delitto. Sono tanti i misteri attorno all’omicidio della barista trentatreenne uccisa per strada con quattro coltellate al petto e alla schiena nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d’Isola, nella Bergamasca. Per questo si riavvolge il nastro e si riparte da capo. Dalle immagini delle telecamere della zona, per tracciare le possibili vie di fuga dell’assassino e identificare la ventina di «fantasmi» immortalati di passaggio e ancora senza una identità. Dai tabulati telefonici e dalle chat nei cellulari: oltre a quello della vittima, gli investigatori stanno passando al setaccio anche quello del compagno trentasettenne, Sergio Ruocco. Non è indagato, quella notte è stato trovato in casa e ha accettato di consegnare lo smartphone ai carabinieri che hanno fatto la copia forense. Proprio per approfondire la relazione con lui, si riparte soprattutto dal racconto dei familiari, per essere certi che anche il più piccolo dettaglio non sia sfuggito nella vita all’apparenza senza segreti di Sharon e della coppia.Nel frattempo, si attendono gli esiti degli accertamenti dei Ris sugli abiti e sul corpo della vittima alla ricerca del Dna dell’assassino da provare a matchare con la quarantina di Dna già raccolti in paese. E non sarebbe stato trovato neppure il coltello usato per ucciderla: non sarebbe, infatti, tra quelli – una decina – inizialmente sequestrati dagli investigatori nell’area del delitto: in un tombino, in un box, nei campi.Si dice pronto a tornare per essere sentito per la terza volta dai militari il compagno, Sergio Ruocco. Era stato il primo sospettato del delitto, quando quella notte Sharon, con un filo di voce, era riuscita a contattare il 112 per dire: «Mi ha accoltellata», prima di accasciarsi per terra e perdere i sensi. Ma, al loro arrivo, i carabinieri lo avevano trovato in casa a dormire. Nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza davanti alla villetta bifamiliare di via Merelli ancora sotto sequestro non c’è traccia di un suo passaggio. Se fosse uscito dal retro, per seguirla, avrebbe dovuto scavalcare una siepe alta lasciando qualche traccia che i carabinieri al momento non hanno trovato. «Chi ha visto qualcosa per favore si faccia avanti. Ci stanno rovinando la vita» è l’appello di Maria Rosa, la madre di Ruocco che ieri ha difeso il figlio, ai microfoni di Pomeriggio Cinque.