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 2024  agosto 21 Mercoledì calendario

La Procura di Roma smonta il caso Meloni. Su Arianna non ci sono fascicoli aperti

ROMA – Da una parte, la maggioranza che grida a un complotto della magistratura contro Arianna Meloni, sorella della premier. Dall’altra, il centro sinistra che bolla la campagna mediatica avviata dal direttore del giornale Alessandro Sallusti come un’operazione di distrazione di massa per non parlare dei veri problemi del Paese.
Dopo l’intervento pubblico di domenica sera, in cui paragonava l’attacco a sua sorella a quello nei confronti di Silvio Berlusconi, il capo dell’esecutivo ha scelto il silenzio. Prosegue invece lo scontro politico acceso dal “caso Meloni”. Resta un punto fermo: alla Procura di Roma non risulta alcun fascicolo aperto nei confronti di Arianna Meloni. L’ipotesi di un’indagine nei suoi confronti per traffico d’influenze rilanciata da Sallusti resta un’ipotesi. Priva di fondamento. Né, come già raccontato da La Stampa, risultano esposti da cui potrebbe partire un’attività degli inquirenti.Eppure Stefano Candiani, deputato della Lega ed ex sottosegretario al ministero dell’Interno, intervistato da Affariitaliani.it rilancia: «Mi viene quasi da ridere. Hanno scoperto che l’acqua bollente scotta! Negli ultimi 30 anni, pensiamo a Silvio Berlusconi, è sempre successo così e non c’è certo da chiedersi ’mamma mia, che cosa sta succedendo? Noi come Lega lo stiamo provando da anni con Matteo Salvini a processo a Palermo per aver fatto il suo dovere da ministro dell’Interno». A lui, dai social, fa eco il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, FdI: «Arianna è una delle persone più oneste e trasparenti che abbia avuto il privilegio di incontrare nel mio cammino. Non ci indebolite! Non ci intimorite! Tutti con Arianna!». E persino l’ex pm di Mani pulite Antonio Di Pietro si lancia in difesa: «Tutta la mia solidarietà ad Arianna Meloni – dichiara a La 7 – ne pagherà comunque le conseguenze. Non è Giorgia Meloni, fa attività politica e nessuno glielo può impedire. O Sallusti ha fatto un’azione eversiva o dice delle cose vere».La linea della maggioranza resta l’attacco. «C’è dietro un metodo», si ripete. Ma Osvaldo Napoli, Azione, è convinto del contrario: «Nell’arte di parlare d’altro la presidente Meloni è ineguagliabile. Evocare complotti o fantasmi e denunciare minacce incombenti quanto inesistenti, è l’estremo rifugio di Meloni e della sua maggioranza quando la realtà incombe con le sue scadenze e i problemi drammatici delle persone, quelle in carne e ossa». Per questo, secondo Napoli, «da tre giorni sono spariti dall’informazione i suicidi nelle carceri, lo ius scholae è un titolo di coda, mentre il debito pubblico sfiora i 3 mila miliardi e per la legge di bilancio qualcuno, cioè il ministro Giorgetti, deve trovare fra 17 e 20 miliardi solo per confermare gli impegni di spesa pregressi perché non c’è il becco di un centesimo per tutto il resto».Sulla stessa lunghezza d’onda il senatore dem Walter Verini, capogruppo Pd in Antimafia e segretario della Commissione Giustizia, una delle poche voci del Pd a farsi sentire: «Governo e destre varie lanciano ballon d’essai su inesistenti complotti contro le sorelle Meloni. Lo fanno con due obiettivi. Per occultare i problemi reali del Paese, quelli della vita quotidiana delle persone, cui questa destra non sa dare risposte. E per preparare il terreno a una strategia di attacco con pochi precedenti a presidi democratici e costituzionali come l’indipendenza della magistratura e la separazione dei poteri. C’è poi l’attacco all’informazione, al giornalismo d’inchiesta, ai controlli e ai contropoteri democratici».Anche per Luciano Nobili, dirigente di Italia Viva, «Meloni è in difficoltà: è in tensione con alleati, non sa come fare la manovra, e Sallusti si inventa il complotto». Riccardo Magi, segretario di Più Europa, punta l’indice su Meloni «che insegue inchieste fantasma mentre l’Italia affonda». E Angelo Bonelli, deputato di Avs chiosa: «È ora che il governo smetta di nascondersi dietro complotti inesistenti e si occupi finalmente dei veri problemi del Paese».Intanto FdI e gli alleati di governo tengono alto lo scontro con i magistrati (Gasparri, FI, esprime vicinanza alla sorella della premier sebbene «la persecuzione di Berlusconi sia ineguagliabile»)’, spingendo così il dibattito sulla separazione delle carriere, e prendono di mira i mass media. Libero pareggia i conti con l’inchiesta di Fanpage sui giovani estremisti di FdI alludendo al «metodo Fanpage che arruola manodopera a basso costo». —