Corriere della Sera, 21 agosto 2024
Tutti gli uomini del generale Vannacci
PORTO ROTONDO «Se fonderemo un partito? Chi vivrà vedrà... Di certo noi seguiremo il percorso del nostro generale, che continua a fare il pienone ovunque». Fabio Filomeni, tenente colonnello in congedo della Folgore, è il presidente de Il mondo al contrario, il movimento culturale che ha preso il nome dal primo libro di Roberto Vannacci e che ora si è trasformato in un movimento politico che «sarà il conglomerante», per dirla con le parole dell’eurodeputato eletto con la Lega: «Riunirà tutti coloro che credono nei valori espressi nel libro e che vedono in me un esponente di spicco della politica moderna». Soltanto che in molti, nella Lega, più che un «conglomerante» vedono questa mossa come la creazione di un cavallo di Troia che rischia di drenare consensi al Carroccio.Le critiche all’operato di Matteo Salvini arrivano da più fronti e pure ad alto livello, anche se ancora nessuno vuole metterci la faccia. Il generale Vannacci, forte di oltre mezzo milione di preferenze conquistate alle Europee, nell’intervista di ieri al Corriere ha smentito di voler lanciare un nuovo partito: «Sono leale alla parola data a Salvini». Quello su cui corre il generale, finora abile a farlo, è però chiaramente un doppio binario. Perché mentre continua a smentire l’ipotesi di mettersi in proprio, al contempo prosegue nelle operazioni di ampliamento del consenso. Senza contare che la sua associazione politica ha ormai una struttura con coordinatori nelle cinque aree in cui è stata suddivisa l’Italia (corrispondenti più o meno ai collegi delle Europee), oltre all’Estero, che include pure Russia e Ungheria. A coordinare questa «macchina» c’è Filomeni, che il generale tiene a nominare come «camerata». Tra i due c’è un legame militare e personale strettissimo. Filomeni era l’istruttore di Vannacci quando entrò giovanissimo nell’Esercito. Poi i rapporti gerarchici si sono ribaltati: Vannacci è diventato il capo di Filomeni, che però è sempre rimasto l’«inquadratore» del futuro generale. «Insieme abbiamo combattuto nei teatri di guerra più drammatici: Ruanda, Uganda, Yemen, Iraq. Insomma: ci siamo parati le spalle e quando ci si salva la vita a vicenda, non c’è bisogno di aggiungere altro», ricorda Filomeni. Che poi aggiunge: «Finora abbiamo circa 8 mila tesserati nell’associazione. Aderire costa 30 euro e stiamo ricevendo centinaia di nuove richieste. È segno che siamo sulla strada giusta, no?».
La squadra
Tra gli incaricati, due giornalisti, un poliziotto e una dipendente dell’Istruzione
Moltissimi, nella struttura vannacciana sono militari o ex divise, ma a questo punto è stato necessario un cambio di marcia. Oltre agli eventi occorrono anche politici che sanno maneggiare la politica anche a livello burocratico, come costruire le liste elettorali e altro. Uno di questi è Umberto Fusco, ex Forza Italia, che nella zona di Viterbo ha costruito un contenitore aggiuntivo: Noi con Vannacci, che a metà novembre riunirà i sostenitori del generale da tutta Italia.Tutto mentre l’associazione politica ha ormai arruolato coordinatori quasi ovunque. Per il Nord-Est c’è il giornalista Marco Belviso. Nel Nord-Ovest c’è Paola De Franceschi, dipendente del ministero dell’Istruzione. Al Centro c’è Andrea Romiti, poliziotto. Al Sud a tirare le fila c’è Vittorio Gigliotti. Nelle Isole ci sono Patrizia Biagi, giornalista, per la Sicilia, e l’attivista Giuseppe Pili per la Sardegna. E nel dipartimento Estero, guidato da Michelangelo Rosso (dirigente di importanti aziende), ci sono diversi territori coperti. Per l’Ungheria c’è l’avvocato Francesco Alleva, mentre il coordinatore per la Russia si chiama Michele Pulpito, imprenditore del settore meccanico, che in passato è stato insignito dal Quirinale con la Stella al merito del Lavoro. E non mancano riferimenti in Marocco (l’ex incursore Corrado Corradi), nella Repubblica Dominicana (l’avvocato Tancredi Sponchia) per arrivare fino a Montecarlo con il manager Gianpiero Parietti.Una «macchina» piuttosto articolata, quindi. Nel frattempo, il generale continuerà a coltivare il binario del consenso: sabato 24 agosto sarà alla Versiliana, nella sua terra, dove si attende il tutto esaurito. Ma prima di ripartire, ancora un paio di giorni di riposo a Costa Rei: «Perché il mio sangue, le mie origini sono qui in Sardegna».