la Repubblica, 21 agosto 2024
La maledizione del processo Lynch: in quattro spariti nel giro di 48 ore. Con l’ombra dei servizi segreti
LONDRA – Una coincidenza incredibile pesa come un macigno, se non come un’oscura maledizione, sulla tragedia dello yacht affondato in Sicilia. Il suo proprietario, Mike Lynch, è tra i passeggeri dati per dispersi. Ma ora si è saputo che appena due giorni prima, in Inghilterra, anche Stephen Chamberlain, socio d’affari di Lynch e coimputato nel processo per frode che ha tormentato i suoi ultimi due anni, è morto in circostanze bizzarre e inattese: investito da un’auto, mentre faceva jogging in prossimità della casa, nella campagna del Cambridgeshire.
A infittire il mistero c’è il fatto che le società di cybersicurezza di Lynch e Chamberlain impiegavano ex ufficiali dei Servizi segreti britannici e avevano contatti con l’intelligence di Usa e Regno Unito. La notizia del decesso di Chamberlain deve avere sicuramente occupato la mente del tycoon nelle 48 ore che hanno preceduto l’affondamento della sua lussuosa barca a vela.Chamberlain aveva 52 anni. Il 6 giugno era stato assolto insieme a Lynch dall’accusa di avere gonfiato il valore della Autonomy, il gigante del software di cui Lynch era proprietario e Chamberlain un alto dirigente, venduto alla Hewlett-Packard per 11 miliardi di dollari. Soprannominato “il Bill Gates inglese”, Lynch aveva organizzato la crociera sul suo yacht proprio per celebrare la fine dell’incubo giudiziario, dal quale era uscito salvandosi dal carcere ma spendendo una fortuna in avvocati: «Me la sono cavata – aveva ammesso a denti stretti – soltanto perché sono ricco».A bordo, e ora anche loro tra i dispersi, c’erano fra gli altri Jonathan Bloomer, presidente della Morgan Stanley International, grande banca d’affari, oltre che amico personale di Lynch, in difesa del quale aveva testimoniato al processo negli Usa; e Chris Morvillo, l’avvocato che ha guidato la squadra legale in difesa di Lynch al processo. Non è chiaro perché Chamberlain non avesse partecipato alla vacanza in barca. Descritto dai familiari come un padre e marito esemplare, «un uomo coraggioso e integerrimo, amato da tutti e generoso verso chiunque», alle 10 di sabato era uscito per la solita corsetta dalla sua casa di Stretham.All’improvviso lo ha investito un’auto, guidata da una inglese di 49 anni, rimasta sulla scena dell’incidente per soccorrerlo. Ma non c’è stato nulla da fare. Così, due giorni sono stati fatali per i due imputati che pensavano di avere iniziato una nuova vita. Una coincidenza che sembra una maledizione: tutti quelli coinvolti nel processo sono morti o sono dispersi.