Corriere della Sera, 20 agosto 2024
Come funzionano le trombe marine
Improvvise, rapide, devastanti. Sono i tre aggettivi che possono definire le trombe marine, quasi simili alle trombe d’aria con la differenza che le prime si sviluppano sulle superfici d’acqua (anche sui laghi) e le seconde sulla terraferma. Per entrambe alla base della loro formazione c’è una forte instabilità atmosferica, con uno strato di aria più fredda che viene a trovarsi sopra uno di aria più calda e umida, come avviene con le celle temporalesche. Si innescano moti verticali che iniziano a ruotare in vortice. Al centro della colonna d’aria si forma una profonda depressione e il vento in corrispondenza del vortice può arrivare a centinaia di chilometri all’ora.
«Al momento non è possibile prevedere con precisione e in anticipo dove l’evento colpirà», spiega Mario Marcello Miglietta, professore di Fisica dell’atmosfera e oceanografia all’Università di Bari. «Ci sono siti che forniscono previsioni per macroaree. Lo strumento migliore è il radar, ma spesso si tratta di fenomeni a sviluppo molto rapido», aggiunge il docente che, qualche anno fa quando era ricercatore dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac-Cnr), ha pubblicato uno studio sulle trombe d’aria e marine in Italia. «Per il fenomeno di ieri è difficile stabilire con certezza che si sia trattato proprio di una tromba marina. È avvenuto di notte, non ci sono foto o video, potrebbe essere stato un forte downburst, cioè un’improvvisa e violentissima corrente d’aria discendente».
«Pochi minuti» La durata del fenomeno può essere di pochi minuti e interessare una zona con un diametro di poche centinaia di metri. Le trombe marine raramente raggiungono la costa (episodio che i meteorologi chiamano landfall) dove si esauriscono rapidamente. Ma nell’area colpita sulla costa possono però provocare notevoli danni. «Le trombe marine sono in gran parte localizzate lungo le coste tirreniche, dalla Liguria alla Sicilia. In Adriatico colpiscono il Salento e la zona a Nord presso Venezia. Proprio nella città lagunare nel 1970 una tromba d’aria fece affondare un vaporetto provocando decine di vittime. Questi episodi sono più frequenti tra l’estate e l’autunno», aggiunge Miglietta.
I numeriIn Italia nel 2023, tra tutte le segnalazioni arrivate, il Progetto archivio tornado ha convalidato 216 trombe marine, di queste una ventina hanno toccato la costa. Dal 2014 gli eventi sono stati 425. All’interno di una variabilità annuale, in questo decennio però risulta evidente la tendenza all’aumento dei fenomeni, alimentata dal forte incremento della temperatura del Mediterraneo.
Giovedì scorso è stata raggiunta la temperatura media dell’acqua, misurata su tutta la superficie del bacino, più alta mai registrata: 28,9 gradi, con una punta di 31,96 °C toccata davanti alle coste egiziane, secondo i dati satellitari di Copernicus elaborati dall’Istituto di scienze marine di Barcellona. Proprio di fronte alla costa siciliana settentrionale, dove è avvenuto l’affondamento del veliero Bayesian, l’acqua era a circa 30 gradi: quando domenica sera è arrivata una perturbazione, si sono innescate le condizioni ideali per la formazione di trombe marine.
Nel Mediterraneo i maggiori incrementi di temperatura rispetto al periodo di riferimento 1982-2011 si stanno registrando nei mari che bagnano la penisola, con punte estreme nel mar Ligure e nell’alto Adriatico. La scorsa settimana piogge torrenziali hanno investito le isole Baleari e poi la Sardegna.
La scalaPer misurare l’intensità di un tornado (categoria alla quale appartengono le trombe d’aria e marine) rispetto ai danni che provoca, si utilizza la Scala Fujita avanzata (EF), che va da 0 a 5. In Italia l’episodio più violento (EF3) è avvenuto il 22 luglio dell’anno scorso ad Alfonsine, in Romagna. Le previsioni delle trombe marine mettono in relazione diversi parametri per identificare le condizioni entro le quali si possono sviluppare. Purtroppo le trombe marine, e i tornado in generale, restano episodi puntiformi ed è impossibile, per ora, identificare in anticipo il posto esatto e l’ora in cui si scateneranno.