Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  agosto 20 Martedì calendario

Dispersi Mike Lynch (il "Bill Gates" inglese) e il banchiere d’affari

Lo yacht apparteneva alla moglie dell’imprenditore: festeggiavano con amici la fine di una disavventura giudiziaria. Nessuna traccia del presidente di Morgan Stanley International
Mauro Evangelisti
Tempo lettura 3 minuti
Martedì 20 Agosto 2024
IL PERSONAGGIO
«Se mi avessero condannato, sarei morto in carcere» dice Mike Lynch due mesi fa, dopo che un tribunale americano lo assolve da pesanti accuse, tra cui la frode, al termine di un lungo processo in cui rischiava 20 anni di detenzione. «Soffro di una malattia ai polmoni – racconta quel giorno al Sunday Times – in prigione non ce l’avrei fatta». Lynch vede la fine di un incubo. Milionario tra i più celebri nel Regno Unito, è stato definito il “Bill Gates britannico”, è stato direttore non esecutivo della Bbc e consulente scientifico sull’intelligenza artificiale di David Cameron quando era primo ministro. Assolto da ogni accusa, Lynch vuole festeggiare con la sua famiglia e i suoi dipendenti con un lungo viaggio nel Mediterraneo sullo splendido yacht Bayesian che formalmente appartiene a una società che fa capo alla moglie Angela Bacares, 57 anni. Sull’imbarcazione c’era anche l’amico Jonathan Bloomer, presidente del gruppo assicurativo Hiscox e di Morgan Stanley International, che al processo aveva testimoniato a suo favore. Anche Bloomer è tra i dispersi. Spiegano i media britannici: «Lynch aveva invitato come ospiti in questa vacanza esponenti dello studio legale Clifford Chance e della sua stessa azienda Invoke Capital per celebrare la sua assoluzione a giugno». Doveva essere l’inizio della sua second life, della sua nuova vita, oggi il nome di Mike Lynch, della figlia Hannah diciottenne e di altri quattro viaggiatori compare nella lista dei dispersi dopo il naufragio dello yacht a un chilometro dalla costa siciliana. La second life del milionario Lynch, insignito dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero britannico, imprenditore visionario della cybersecurity e dell’informatica ma anche appassionato di modellini di treni, non è mai cominciata, spazzata via da una tromba d’aria.
INCUBO
Torniamo indietro con il nastro. Nel maggio del 2023 il Regno Unito concede l’estradizione: Mike Lynch viene portato negli Usa, finisce agli arresti domiciliari a San Francisco, in California. Ha un braccialetto elettronico, può solo sognare di tornare libero. E di navigare sul super yacht con il secondo albero più alto al mondo, il primo se si considera solo quelli in alluminio (75 metri). Nato nel 1965 in Irlanda, è cresciuto nell’Essex. Figlio di una infermiera e di un vigile del fuoco, studia fisica, matematica e biochimica a Cambridge. Giovanissimo, fonda varie start up, tra cui, nel 1991 la Cambridge Neurodynamics, specializzata nel riconoscimento delle impronte digitali, da cui poi nasce il suo grande successo, Autonomy, il cui software consente alle aziende di analizzare enormi quantità di dati grazie anche all’inferenza bayesiana, una teoria statistica ideata nel XVIII secolo Thomas Bayes. Lo yacht, non a caso, si chiama Bayesian. Nel 2011 la svolta: Autonomy viene acquistata dal colosso americano HP per 11 miliardi di dollari, 800 vanno direttamente a Lynch. Successivamente fonda una società di investimenti che sostiene, tra le altre, la nascita di Darktrace, azienda di sicurezza informatica, e Featurespace, specializzata in software per rilevare e prevenire frodi e crimini finanziari. Il successo di Lynch però corre parallelo alla causa intentata contro di lui da HP per la vendita di Autonomy. Il colosso Usa svaluta il valore della società e lo denuncia per «gravi irregolarità contabili, carenze di informativa e false dichiarazioni». Inizia una lunghissima e logorante guerra legale, fino a quando Lynch perde una battaglia perché un tribunale inglese concede l’estradizione negli Usa, dove finisce agli arresti domiciliari e vede lo spettro della condanna in carcere. Per un anno resta ai domiciliari. A giugno l’assoluzione, il ritorno a Londra, dalla moglie Angela e dalle due figlie. Non solo: Stephen Chamberlain, vicepresidente di Autonomy, era coimputato nello stesso processo. In un drammatico scherzo del destino anche lui è morto pochi giorni fa, in un incidente stradale. Nella sua casa di Chelsea Lynch conservava un modello in miniatura del suo yacht e una sua foto in mare. Intervistato dal Times, un membro dello staff ieri ha ricordato: «Era fiero di quell’imbarcazione, mi ha parlato delle sue dimensioni e di quanto la famiglia amasse trascorrervi del tempo a bordo in mare. Avevano uno chef personale che lavorava sia a casa sia sullo yacht». Scrive The Guardian: «Si dice che Lynch abbia lasciato il suo marchio personale nelle aziende che dirigeva, assecondando la sua inclinazione per James Bond. Si dice che le sale conferenze siano state chiamate con i nomi dei nemici di Bond, come Goldfinger, e Autonomy aveva persino una vasca di piranha nell’atrio, in omaggio al film di “007 Si vive solo due volte"».