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 2024  agosto 19 Lunedì calendario

Spara per ore, uccide padre e vicina



San Candido (Bolzano) Dodici ore di follia e terrore in una delle mete più gettonate della Val Pusteria, affollata di turisti. Ieri mattina San Candido si è risvegliata in un clima spettrale, con un imponente schieramento di forze dell’ordine, la stazione ferroviaria bloccata, il traffico deviato, per fronteggiare l’emergenza di un uomo che sparava all’impazzata dalla mansarda di casa per ragioni che restano ancora ignote.
«Siamo stati svegliati dai ripetuti colpi d’arma da fuoco e da lontano vedevamo dei flash», racconteranno alcuni residenti della zona. Un ragazzo in vacanza dai nonni in un video pubblicato da Stol.it ha ricostruito: «Stavo per tornare a casa dai nonni, ma un vigile mi ha fermato dicendomi che non potevo salire... Mentre mi incamminavo verso casa sentivo colpi, colpi e ancora colpi. Credo sia durato tutto almeno due orette».
A seminare il panico Ewald Kühbacher, 49 anni: solo dopo l’intervento dei carabinieri del Gis si è scoperto che, oltre a terrorizzare residenti e turisti, aveva ucciso il padre novantenne e una vicina di casa, Waltraud Jud, di 50 anni. Per dodici lunghissime ore è rimasto barricato in casa, sparando a raffica, anche contro le auto delle forze dell’ordine. Dopo l’intervento del Gis, si è sparato alla gola ed è morto nel tardo pomeriggio all’ospedale di Bolzano.
Non è ancora chiara la sequenza temporale dei due omicidi. Pare comunque che la vicina di casa sia stata colpita quasi per caso, perché uscita dalla propria abitazione per i forti rumori e per capire che cosa stesse succedendo. Tutto è cominciato poco dopo le 23 di sabato, quando sono arrivate diverse segnalazioni per una lite e per un forte odore di gas. A lanciare l’allarme i vicini di casa. In realtà non c’era alcuna fuga di gas, pare anzi che l’allerta sia stata data dallo stesso killer per «attirare l’attenzione». All’arrivo dei vigili del fuoco l’uomo ha aperto il fuoco dal terrazzo della mansarda prendendo di mira il furgoncino dei pompieri e le auto dei carabinieri. Un agente è rimasto ferito da un colpo di rimbalzo. In frantumi i vetri delle Gazzelle e di altre auto in sosta. Kühbacher ha continuato a sparare fino alle 4 del mattino a chiunque provasse ad avvicinarsi. I colpi esplosi dal condominio di via San Corbiniano sono arrivati fino al centro del paese e hanno raggiunto diverse abitazioni.
Paese sotto assedio
Vie vuote, bus e treni sospesi. Quindi l’intervento delle forze speciali da Livorno
Fino alle 11 del mattino il paese è rimasto sotto assedio. In mattinata la Protezione civile ha anche allertato residenti e turisti invitandoli a non uscire di casa. Sospese le fermate dei treni in stazione e gli autobus. Solo dopo l’intervento del Gis arrivato da Livorno l’allarme per la popolazione è rientrato.
Una volta entrate nel condominio, le forze speciali hanno visto il cadavere della vicina sul pianerottolo. Gli uomini del Gis sono riusciti a entrare nell’abitazione facendo esplodere delle granate stordenti, mentre Kühbacher continuava a sparare. Sentendosi braccato l’uomo si è nascosto in una stanza e si è puntato il fucile alla gola, sparando un colpo che più tardi si è rivelato letale. Poco dopo è stato trovato il cadavere del padre.
La donna uccisa era una ex dipendente del Comune, attualmente impiegata nell’azienda di teleriscaldamento termoelettrico di Dobbiaco, dove lavorava dal 2012. Era molto conosciuta e amata in città anche per la sua attività di segretaria della banda di San Candido, di cui l’ex marito era direttore e che dal 2015 organizza gli eventi estivi del paese. La sua passione era il canto, faceva parte del coro della chiesa e di un coro privato, e aveva tre figli. Viveva da sola, anche se a volte una delle figlie andava a stare da lei. «È una famiglia molto radicata a San Candido. Una famiglia di musicisti coinvolta e attiva nella vita della comunità», raccontano i vicina di casa.