Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  agosto 18 Domenica calendario

Troppi avvocati pochi idraulici

Non so voi, ma io di manuale non so fare un tubo, perfino per attaccare un quadro devo chiamare qualcuno, figuriamoci per riparare il water o la doccia o un rubinetto che perde.
A meno che non siate un idraulico, ma se siete un idraulico non sarete qui a leggere quello che sto scrivendo, di sicuro avrete troppo lavoro da fare, troppe chiamate.
Insomma, ce ne siamo accorti tutti: trovare un idraulico è sempre più difficile. Tant’è che c’è di regola ci arrangiamo con un qualche tuttofare, spesso rumeno o albanese, che ci capisca qualcosa, e quando ce n’è uno bravo lo facciamo diventare il nostro riparatore totale di fiducia: non capendoci un tubo bisogna fidarsi anche quando c’è da cambiare un tubo del lavandino o della lavastoviglie o della lavatrice, soprattutto fidarsi che venga, bisogna stargli simpatici, perché la concorrenza è spietata.
Non la concorrenza degli idraulici, ma quella di chi ne cerca uno, la concorrenza tra noi clienti. Lo conferma, d’altra parte, anche l’Ufficio Studi della Cgia: il numero degli artigiani in Italia continua a scendere, e
gli avvocati superano gli idraulici (abbiamo 237.000 avvocati contro 180.000 idraulici).
Sarà che le scuole professionali sono un po’ lasciate a se stesse, sarà perché alla fine per diventare avvocato c’è un percorso universitario e di apprendistato, mentre per diventare un artigiano e essere pagato subito è più complicato.
Sarà anche che i lavori manuali non sono così attraenti per molti giovani, sebbene appunto siano richiestissimi, e lo saranno sempre di più, drammaticamente di più. Lo dice la Cgia, che non è la Cia ma sulla questione è informatissima.
Infatti la previsione è che entro dieci anni sarà ancora più complicato trovare un idraulico, e non solo gli idraulici, ma anche elettricisti, fabbri, giardinieri, falegnami. Man mano che andiamo avanti ci saranno meno mani capaci di lavori manuali.
Un futuro prossimo in cui non faticheremo a avere una difesa legale (d’altra parte abbiamo anche un record di cause civili pendenti e tribunali intasati, siamo esperti nel portare tutto in tribunale), ma con rubinetti che perdono e prese elettriche che non funzionano (e per chi, come me, ha pure le serrande elettriche, quando si bloccano resteremo tappati, tapparellati in casa, ma la stessa cosa per le serrande con la cinghia, se non le sai cambiare resti tumulato).
Io, nel frattempo, mi tengo stretto il mio bravissimo rumeno, sperando che non me lo rubino altri (non chiedetemi il numero, proprio perché temo di perderlo non lo do a nessuno).
A pensarci bene non deve essere solo un fenomeno italiano se negli Stati Uniti, che sono sempre avanti sul resto del mondo, l’immenso Woody Allen mezzo secolo fa già scriveva: «Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico durante il weekend». La differenza è che, tra poco, non lo troveremo neppure durante i giorni lavorativi.