Corriere della Sera, 18 agosto 2024
Il fantino più anziano sul cavallo esordiente regala il Palio alla Lupa
Questo è il Palio di Siena. Fatto di schermaglie, accesi scambi verbali e rivalità. Un’immagine che si era un po’ sbiadita nel tempo, ma che ritrova tutti i suoi colori grazie a Dino Pes, detto Velluto: i colori sono quelli della Lupa, prima al bandierino in questa carriera di mezz’agosto. Gestita in tutto dal fantino sardo che, a 44 anni, coglie il primo successo in piazza del Campo, guidando alla perfezione l’esordiente Benitos per tutti i tre giri in testa.
La storia raccontata alla vigilia era un’altra. I favori erano per l’Istrice, la rivale. Tittia, sempre restio a scegliere una contrada con l’avversaria sul tufo, aveva accettato di vestire il giubbetto del rione di Camollia. Sembrava un matrimonio destinato al successo, con Pes a giocare il ruolo dell’eroe sfortunato. Non sempre però vince Golia. È il bello della vita. Figuriamoci del Palio, che è riuscito a questo giro a smarcarsi da strategie e giochi di squadra.
Velluto, il più anziano fantino del lotto, ha mostrato le proprie intenzioni appena è uscito dall’Entrone. Concentrato sull’obiettivo: fermare il rivale sardo-tedesco. Al ritorno in piazza del Campo dopo sette anni non poteva permettersi sbavature. La sorte gli ha dato una mano, mettendolo proprio accanto all’Istrice. Lui terzo ai canapi, Tittia secondo.
Da quando il mossiere ha annunciato l’ordine di partenza, è iniziata una marcatura asfissiante. Di quelle che levano il fiato. Anche a chi ha vinto 10 volte il Palio. Atzeni ha provato a cambiare posto, strategia e trovare accordi con gli altri fantini. Tutto è stato inutile. Velluto era sempre lì. Pronto a bloccarlo. C’è stato solo un momento quando questo castello è sembrato crollare. Dopo 20 minuti il canape si è abbassato. Sembrava una partenza regolare, ma il mortaretto ha fermato la corsa quando l’Istrice aveva messo la testa avanti.
Il mossiere Renato Bircolotti, costretto spesso al pugno duro, ha richiamato tutti agli ordini. Altri 20 minuti di attesa, con i cavalli che hanno iniziato a innervosirsi. Poi la Civetta, che era di rincorsa, ha deciso di entrare. La Lupa, che non vinceva dall’agosto 2018, è scattata prima di tutti, seguita dalla Selva, condotta dall’esordiente Virgola. L’Oca, che aveva forse il barbero più forte, ha provato a rientrare, ma non c’è stato niente da fare. Le prime due posizioni sono rimaste invariate fino al termine. Pes, che aveva ampio margine, si è tolto anche la soddisfazione di alzare in anticipo il nerbo. Un gesto rivolto al «nemico» Tittia, che vive il suo giorno paliesco più buio.