Corriere della Sera, 18 agosto 2024
Il Ferragosto in ospedale di Concita De Gregorio
Il post su Instagram di Concita De Gregorio, scrittrice ed editorialista de La Repubblica, colpisce per la sintesi e la chiarezza. La scena avviene a Barcellona (il nome Conchita deriva da quello della mamma Concha, di Barcellona). Ed è la cronaca di un anti-Ferragosto: «Agosto in ospedale, da tre anni, Ferragosto tra noi: compagne di stanza, medici di turno, infermieri ausiliari, tecnici e moltitudini alle prese con il compito di darsi un piccolo reciproco sollievo». Le foto la mostrano a letto, in primo piano, mentre si solleva con la maniglia. Il braccio destro con flebo e garza, un saturimetro da dito: «Oggi è stata una maniglia volante per alzarsi, per esempio :) grazie Angelina». Altri pezzi di cronaca di un ricovero condiviso: «A merenda siccome è festa un budino di vaniglia, grande idea della caposala. Come ogni anno, sono con chi non può permettersi di andare in vacanza. Perché non ci sono soldi, non c’è la salute, perché meglio così, aspettiamo tempi migliori. Conosco il catalogo e lo frequento».
Righe che stridono con l’universo agostano di Instagram che ci riporta mari blu dal mondo, tavolate di amici, trekking in montagna, sorrisi. De Gregorio non ha mai nascosto la sua malattia, annunciò di avere un cancro in tv a Belve nel marzo 2023 e di portare la parrucca per nascondere gli effetti della chemioterapia. Poi si sono rivisti i suoi capelli corti e la malattia non le ha impedito di interpretare in teatro, accanto a Lucia Masciano e Alice Redini, L’origine del mondo di Lucia Calamaro e di continuare a scrivere per Repubblica.
Ora il terzo Ferragosto in ospedale, la decisione di condividere questo momento da cronista di sé stessa. Gli amici le mandano saluti e foto dalle ferie: «Qui ne facciamo tornei tra vicini di letto, passandocele, c’è anche una gara di tramonti credo che anche quest’anno vincerà la Grecia. Poi un pensiero grande a chi è proprio solo, a chi è per qualche ragione costretto o rinchiuso, recluso».
Gli incoraggiamenti
Da Jovanotti a Özpetek, da Turci a Clerici oltre seimila gli abbracci virtuali
La fine è un messaggio di speranza: nelle campagne della sua infanzia «si diceva che “siempre che llovió, paró”, ogni volta che ha iniziato a piovere ha smesso, anche quella famosa volta dell’Arca, alla fine smise». Chiusura con un «Buon Ferragosto, che siano il più possibile lievi i giorni e i pensieri».
Moltissimi i messaggi di incoraggiamento (Jovanotti, Ferzan Özpetek, Paola Turci, Luisa Ranieri, Teresa Ciabatti, Antonella Clerici, Dario Nardella, Stefania Auci, Simona Ventura, Elisa Fuksas e 6 mila altri).
Lo scrittore Fulvio Abate propone una verità amarissima: «Il mondo non contempla l’esistenza delle persone ammalate, le ritiene appartenenti quasi ad altra “razza”, ne rimuove l’esistenza». Tante esperienze simili: «Un grande abbraccio, sono anch’io nella tua situazione...». E anche: «Avendo il mieloma multiplo anch’io ho fatto un autotrapianto di cellule staminali ai primi di agosto nel 2022, ho vissuto il ricovero in isolamento nel mese di agosto, ma quando si hanno queste tegole da combattere poco importa il mese, il periodo». Trascurabilissimi gli odiatori, gli hater, forse due. Un record che farà piacere, tra le compagne di stanza a Barcellona.